Il presidente turco Erdoğan ha condannato l’attacco suicida avvenuto ieri in una chiesa a Damasco: ecco cosa ha detto
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha espresso con fermezza la sua condanna per l’attacco suicida avvenuto ieri nella chiesa Mar Ilyas di Damasco, che ha provocato la morte di almeno 22 persone. In un messaggio pubblicato su X, l’ex Primo ministro turco ha definito l’episodio “atroce” e “vile”, sottolineando la gravità di un attacco terroristico che mina la pace e la sicurezza della Siria e, più in generale, della regione.
La condanna e la solidarietà alla Siria di Erdoğan
Erdoğan ha ribadito la vicinanza della Turchia al popolo e al governo siriano nella lotta contro il terrorismo, definendo l’attentato un colpo alla “pace interna e alla cultura della convivenza” in Siria. Il presidente turco ha inoltre espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime, sottolineando l’importanza di non permettere che la Siria, “che per la prima volta dopo anni di conflitto guarda al futuro con speranza”, venga trascinata in una nuova spirale di instabilità.
La Turchia, ha promesso Erdoğan, continuerà a sostenere il governo siriano impegnato nel contrasto al terrorismo, affermando con decisione: “Non permetteremo mai che organizzazioni terroristiche per procura compromettano la stabilità della nostra regione”.
L’identificazione dell’attentatore e il contesto terroristico
Secondo quanto riportato dal ministero dell’Interno siriano, l’attentatore suicida apparteneva allo Stato Islamico (ISIS), organizzazione terroristica che continua a rappresentare un pericolo per la sicurezza e la stabilità in Siria e nei Paesi limitrofi. La recrudescenza di azioni violente da parte di gruppi jihadisti come l’ISIS conferma la persistenza di una minaccia che coinvolge tutto il Medio Oriente.
Il presidente turco, da sempre impegnato nella lotta contro queste forze estremiste, ha più volte ribadito l’importanza di una cooperazione regionale e internazionale per debellare il terrorismo, sottolineando come la pace in Siria sia imprescindibile per la sicurezza di tutta l’area.
L’attentato di ieri nella chiesa Mar Ilyas rappresenta dunque un drammatico episodio che riporta l’attenzione sulla fragilità della situazione siriana, ancora segnata da conflitti e tensioni, e sulla necessità di un impegno comune per ristabilire la stabilità e la convivenza pacifica.






