Il vertice dell’Unione Europea di ieri ha nuovamente messo in evidenza le tensioni tra le due principali potenze europee, Germania e Francia, sul fronte della gestione degli asset russi congelati destinati a sostenere l’Ucraina. Secondo un articolo del Financial Times, il cancelliere tedesco Friedrich Merz avrebbe compiuto un ultimo tentativo per convincere i leader europei a impiegare 210 miliardi di euro di beni sovrani russi congelati a favore di Kiev, ma si sarebbe trovato isolato, senza l’appoggio di un alleato chiave: il presidente francese Emmanuel Macron.
La frattura tra Berlino e Parigi sul sostegno all’Ucraina
L’articolo del Financial Times intitolato “Inversione di ruoli: come la Francia, con il suo atteggiamento dilatorio, ha colto di sorpresa una Berlino sempre più assertiva” descrive l’atteggiamento di Macron come un vero e proprio “tradimento” nei confronti di Merz. Una fonte diplomatica europea presente durante i negoziati ha dichiarato: “Macron ha tradito Merz e sa che dovrà pagare un prezzo per questo. Ma è così debole che non ha avuto altra scelta che allinearsi a Giorgia Meloni.” Questo stallo evidenzia una dinamica mutata tra i due paesi: la Germania, sotto la guida di Merz, ha assunto un ruolo più deciso e attivo, mentre la Francia appare più riluttante e prudente, paralizzata da problemi interni come l’alto debito pubblico e l’instabilità politica.
Dall’insediamento di Merz a maggio 2025, Berlino ha adottato una linea di maggiore assertività, sbloccando fino a 1.000 miliardi di euro di investimenti per la difesa e infrastrutture nel prossimo decennio. Nel frattempo, Parigi, pur mantenendo il suo ruolo centrale nell’Unione Europea, ha mostrato cautela, riflettendo un momento di difficoltà politica interna.
Merz: “Gli asset russi devono servire a sostenere Kiev”
In conferenza stampa a Berlino, il cancelliere Merz ha ribadito l’importanza di utilizzare queste risorse per il sostegno all’Ucraina: “Vorrei convincere tutti che questa strada è quella giusta. Se la prenderemo, è per aiutare l’Ucraina per i prossimi due, anche tre anni. Dobbiamo superare l’inverno, e per questo servono mezzi.” Merz ha inoltre sottolineato che la decisione sull’uso degli asset russi richiederà un accordo unanime tra tutti i leader europei e il primo ministro belga Bart De Wever.
Il contrasto tra Parigi e Berlino si inserisce in un quadro più ampio di divisioni europee sulla strategia da adottare nei confronti della Russia, con l’Italia e altri paesi dell’Unione che seguono posizioni variegate. La tensione tra Macron e Merz rappresenta dunque un elemento centrale nelle future decisioni politiche e strategiche europee sul conflitto in Ucraina e sulla gestione delle risorse congelate russe.






