Una campagna di pressioni e intimidazioni orchestrata dall’intelligence militare russa, la Gru, avrebbe preso di mira leader politici e manager finanziari in Belgio, con l’obiettivo di impedire l’utilizzo degli asset russi congelati in favore dell’Ucraina. A riferirlo è il Guardian, che cita fonti di sicurezza e agenzie di intelligence europee.
Intimidazioni di Mosca contro i vertici di Euroclear
In particolare, le minacce si sarebbero concentrate su figure chiave di Euroclear, la società belga che gestisce la custodia e il regolamento di una parte significativa dei mercati finanziari europei, e che detiene circa 185 miliardi di euro di beni russi congelati. Tra le persone prese di mira figura Valérie Urbain, amministratore delegato di Euroclear, che nel 2024 e 2025 ha richiesto protezione alla polizia belga, poi negata, spingendo la società a ingaggiare agenzie di sicurezza private per garantire la sua sicurezza e quella di altri dirigenti senior.
Euroclear ha rifiutato di commentare specificamente le minacce, sottolineando che ogni potenziale minaccia viene trattata con la massima priorità e indagata a fondo, spesso con il supporto delle autorità competenti.
Le implicazioni legali e finanziarie dell’uso degli asset russi congelati
Valérie Urbain si è espressa pubblicamente sui rischi legati al piano della Commissione Europea di utilizzare tali risorse per sostenere l’Ucraina tramite un prestito di riparazione. L’ad di Euroclear ha sottolineato che questa soluzione potrebbe essere percepita come una confisca, violando il diritto internazionale e l’immunità sovrana, con conseguenze negative sulla fiducia negli investitori internazionali e sui mercati finanziari europei.
Euroclear gestisce un’infrastruttura sistemica europea con un volume trimestrale di transazioni pari a centomila miliardi di euro e detiene un patrimonio in custodia complessivo di circa 42 mila miliardi. La società ha avviato un dialogo con la Commissione Ue, esprimendo la necessità di strumenti finanziari più adeguati per mitigare i rischi legali e di mercato.
Nel frattempo, la Russia ha dichiarato che l’uso di questi asset congelati equivale a un furto e ha annunciato l’intenzione di chiedere un risarcimento da 230 miliardi di dollari a Euroclear e altri soggetti coinvolti tramite Euroclear. Le tensioni restano alte, con il Belgio e l’Unione Europea al centro di questa delicata questione geopolitica e finanziaria.





