Alla vigilia del Consiglio Europeo che si terrà domani a Bruxelles, si intensifica il dibattito sulla gestione degli asset russi congelati e sul sostegno all’Ucraina nel contesto del conflitto in corso con la Russia. Il vertice vedrà la partecipazione in presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre le posizioni degli Stati membri si mostrano ancora divise, con la Germania che spinge per un rafforzamento della pressione su Mosca e diversi leader europei che sottolineano la necessità di basi giuridiche solide per ogni decisione.
Merz: “Serve più pressione su Mosca, utilizzo degli asset russi indispensabile”
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, intervenuto al Bundestag, ha ribadito la necessità di aumentare la pressione economica e politica sulla Russia. “Bisogna utilizzare gli asset russi congelati come leva strategica, ma sempre con una base giuridica robusta”, ha affermato Merz, sottolineando il proprio impegno personale anche in vista del Consiglio Europeo. La Germania, che da maggio 2025 ha Merz come cancelliere, mantiene una linea decisa nel sostenere l’Ucraina e nel rafforzare le sanzioni contro Mosca, pur consapevole delle delicate implicazioni legali e finanziarie di tali misure.
Nel corso della serata di oggi, Merz parteciperà a un incontro a Berlino con Zelensky e altri leader Ue, dove si discuterà anche della bozza di risoluzione che il governo italiano si appresta a presentare in Parlamento, in vista dell’approvazione mercoledì. La risoluzione italiana, pur esprimendo un “sostegno multidimensionale” all’Ucraina, ha eliminato il riferimento esplicito al “sostegno militare”, in linea con le posizioni più caute espresse da alcune forze politiche, fra cui la Lega.
Vertice europeo: negoziati serrati e posizioni divergenti sugli asset russi
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà presente a Bruxelles per partecipare direttamente alle discussioni, confermando l’importanza attribuita da Kiev al vertice. Secondo fonti europee, il Consiglio europeo dovrà decidere modalità e condizioni per il possibile utilizzo degli asset russi congelati per finanziare la resistenza ucraina, un tema che resta altamente controverso.
Il primo ministro ceco Andrej Babis ha anticipato che “ci saranno negoziati fino all’ultimo minuto” e che Praga, insieme al Belgio, si oppone a qualsiasi proposta che preveda garanzie per l’utilizzo di tali beni. Anche la leader del Rassemblement national francese, Marine Le Pen, ha espresso riserve, definendo “una cattiva idea” il sequestro diretto degli asset e sottolineando i rischi di ritorsioni che potrebbero compromettere la sicurezza economica europea.
Dal canto suo, la premier italiana Giorgia Meloni ha ribadito alla Camera l’importanza di una base giuridica solida per l’utilizzo degli asset russi, mettendo in guardia dal rischio di “regalare una vittoria a Mosca” in caso contrario. Meloni ha poi confermato che l’Italia è impegnata a mantenere la pressione economica sulla Russia, ma senza compromettere i principi di legalità e sostenibilità finanziaria, anche in considerazione dell’impegno a uscire dalla procedura per deficit eccessivo. “L’uso degli asset congelati è una decisione che deve essere presa a livello dei leader europei”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.
Dure critiche sono arrivate dal premier ungherese Viktor Orban, che ha definito “un imbroglio” l’idea di finanziare la guerra in Ucraina solo tramite i beni congelati, opponendosi fermamente all’invio di fondi ungheresi a Kiev.
Sul fronte britannico, il primo ministro Keir Starmer ha annunciato un significativo trasferimento di 2,5 miliardi di sterline di proventi derivati dalla vendita del Chelsea Football Club, congelati a Roman Abramovich, a favore dell’Ucraina, dimostrando una linea di sostegno concreto e deciso.
Prospettive e ruolo di Zelensky al Consiglio Europeo
La partecipazione in presenza di Volodymyr Zelensky al Consiglio europeo sottolinea la centralità della questione ucraina e la volontà di Kiev di influenzare direttamente le decisioni europee sul sostegno politico, economico e diplomatico. Zelensky, che da presidente guida l’Ucraina in una fase di grande difficoltà, attende un segnale forte e unitario dall’Unione Europea, in un momento in cui la Russia continua a minacciare e a condurre operazioni militari nel territorio ucraino.
Il vertice di domani sarà dunque cruciale non solo per definire le modalità di gestione degli asset russi congelati ma anche per rafforzare la solidarietà europea nei confronti dell’Ucraina, tenendo conto delle diverse sensibilità e delle implicazioni legali e finanziarie di tali scelte. La presidenza tedesca guidata da Merz si propone di mantenere alta la pressione su Mosca, mentre il sostegno multilaterale e coordinato con i paesi del G7 rimane un obiettivo prioritario per l’Unione Europea.
In questo contesto, la discussione sarà seguita con attenzione anche a Roma, dove la premier Meloni guida una posizione prudente ma decisa, volta a garantire che ogni passo compiuto rispetti i principi fondamentali del diritto internazionale e della stabilità economica dell’Unione.






