Islamabad, 19 dicembre 2025 – Un’importante operazione antiterrorismo condotta dalle agenzie di intelligence pakistane ha portato all’arresto di Sultan Aziz Azam, portavoce dello Stato Islamico del Khorasan (Isis-K) e fondatore della sua ala mediatica, la Fondazione Al-Azaim. L’operazione è avvenuta nei pressi del confine tra Pakistan e Afghanistan e rappresenta un significativo colpo per il gruppo jihadista.
Arresto di Sultan Aziz Azam e impatto sulle attività dell’Isis-K
L’arresto di Sultan Aziz Azam, avvenuto il 16 maggio 2025 ma reso noto solo recentemente per ragioni operative, ha causato una sostanziale interruzione delle reti mediatiche, di reclutamento e di propaganda dell’Isis-K. Secondo fonti della sicurezza pakistane, la Fondazione Al-Azaim ha avuto un ruolo centrale nelle attività di propaganda e reclutamento del gruppo jihadista, e la sua sospensione è stata determinante per il rallentamento delle attività comunicative dell’organizzazione.
Parallelamente, il governo pakistano ha intensificato le operazioni antiterrorismo negli ultimi mesi, con una serie di arresti di alto profilo che hanno colpito figure chiave della struttura operativa e ideologica dell’Isis-K, tra cui anche il leader Abu Yasir al-Turki.
L’indebolimento dell’Isis-K
L’efficacia delle operazioni pakistane è stata riconosciuta a livello internazionale. Il 16° rapporto del Team di Supporto Analitico e Monitoraggio delle Sanzioni delle Nazioni Unite sottolinea come queste azioni abbiano indebolito la capacità organizzativa dell’Isis-K a livello globale, contribuendo a sventare diversi attacchi terroristici pianificati. Il documento evidenzia inoltre la diminuzione del numero di militanti attivi e la grave riduzione della capacità del gruppo di diffondere propaganda, con la sospensione di piattaforme mediatiche come Voice of Khorasan.
Lo Stato Islamico del Khorasan, attivo principalmente in Afghanistan, Pakistan e altre aree dell’Asia centrale, è noto per il suo fondamentalismo islamico e per le azioni terroristiche che hanno colpito diverse nazioni. Nonostante la perdita di territorio e leader, il gruppo continua a rappresentare una minaccia significativa, come sottolineato anche da rapporti recenti delle Nazioni Unite e delle agenzie di intelligence internazionali.






