Istanbul, 5 luglio 2025 – Continuano le tensioni in Turchia con l’arresto di tre sindaci dell’opposizione nella mattinata odierna, un’azione che si inserisce in un contesto di crescenti pressioni politiche e giudiziarie contro il Partito Popolare Repubblicano (CHP), principale forza di opposizione nel Paese. I fermati sono i sindaci di Adana, Zeydan Karalar, di Adiyaman, Abdurrahman Tutdere e, secondo il quotidiano Sozcu, anche il primo cittadino di Antalya, località turistica nel sud del Paese.
La repressione politica in Turchia
Gli arresti, eseguiti con l’accusa di coinvolgimento in presunta criminalità organizzata, si inseriscono in una più ampia offensiva giudiziaria contro amministratori locali del CHP, che dall’inizio del 2025 ha visto una serie di sindaci secolaristi finire in carcere o sotto indagine per accuse di corruzione. Solo lo scorso giugno, altri cinque sindaci, tra cui tre a capo di distretti di Istanbul, furono arrestati e diciassette persone inviate a giudizio, alimentando un clima di crescente conflittualità politica.
Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, arrestato lo scorso marzo, rimane la figura più emblematica di questo scontro tra governo e opposizione. Imamoglu, che ha respinto le accuse definendole “immorali e infondate”, è stato oggetto di manifestazioni di massa, represse duramente dalle forze dell’ordine, mentre il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan continua a condannare le proteste come “terrorismo di strada”.