Il governo ultraliberista ha avviato una serie di tagli drastici definiti “motosega”, che hanno colpito in particolare il settore sanitario, suscitando la reazione di medici, famiglie e associazioni di disabili
Le recenti politiche sanitarie dell’amministrazione di Javier Milei, presidente argentino, hanno scatenato un’ondata di proteste in tutto il Paese. Il governo ultraliberista ha avviato una serie di tagli drastici definiti “motosega”, che hanno colpito in particolare il settore sanitario, suscitando la reazione di medici, famiglie e associazioni di disabili. Queste misure hanno destato preoccupazione per la salute dei più vulnerabili, creando un clima di tensione e incertezza.
Proteste dei medici e dei cittadini
I medici del Garrahan, il principale ospedale pediatrico dell’Argentina, hanno manifestato contro i tagli, esponendo cartelli con messaggi forti come “I bambini con cancro non possono aspettare”. Questo ospedale, simbolo della sanità pubblica in America Latina, gestisce annualmente circa 600.000 consulti specialistici e 10.000 interventi chirurgici. La disillusione e la paura per la salute dei più vulnerabili hanno spinto i medici a scendere in piazza, evidenziando l’impatto diretto di queste misure sulle vite dei pazienti e delle loro famiglie.
In aggiunta a queste proteste, anche le famiglie con disabili hanno espresso il loro dissenso, denunciando la sospensione di sussidi e servizi essenziali. Un caso emblematico è quello di un bambino con sindrome autistica, la cui madre ha condiviso un video sui social che ha rapidamente guadagnato popolarità, coinvolgendo migliaia di sostenitori. L’attenzione su questa questione ha portato Milei a rispondere duramente, accusando i genitori di strumentalizzare la situazione del bambino, un atteggiamento che ha suscitato ulteriori critiche da parte dell’opposizione.
Critiche al linguaggio del governo
Le polemiche non si fermano qui. Il governo è già stato criticato per una risoluzione controversa che definiva le persone con disabilità cognitive in termini offensivi, come “ritardati” e “imbecilli”. Questo linguaggio ha alimentato le preoccupazioni relative a un clima di crescente discriminazione e stigmatizzazione, attirando l’attenzione di esperti e attivisti per i diritti umani.
Un contesto di crisi economica
La situazione si complica ulteriormente con l’aumento della povertà e la crisi economica che attanaglia l’Argentina, dove l’inflazione ha raggiunto tassi drammatici. Le misure di austerità imposte da Milei, che includono significativi tagli alla spesa pubblica, sono percepite come un attacco diretto al welfare e ai diritti dei cittadini, creando un clima di tensione e incertezza.