Javier Milei, presidente argentino, è stato denunciato dalla famiglia di un bambino di 12 anni affetto da autismo per presunte vessazioni online. La denuncia riguarda una pubblicazione sui social media in cui il piccolo, coinvolto in un contesto di critica politica, viene identificato come oppositore del governo
La denuncia della famiglia e le accuse al presidente Milei
Secondo quanto riportato da fonti locali e dal quotidiano La Nación, il ragazzo ha presentato un esposto alla giustizia argentina nel quale accusa Milei di aver condiviso un messaggio di un influencer vicino al governo che lo calunnia, definendo lui e la sua famiglia “persone cattive” e legate all’opposizione politica, accusandoli di agire contro l’esecutivo. La famiglia denuncia che tale comportamento costituisce una forma di violenza simbolica, discorsiva e digitale, che viola i diritti del minore e lede la sua dignità, soprattutto considerata la sua condizione di bambino autistico.
Dopo la pubblicazione del repost da parte del presidente, il bambino e la sua famiglia avrebbero subito insulti e minacce attraverso i social network. La querela richiede che Milei rimuova immediatamente la pubblicazione e si astenga da ulteriori riferimenti al minore. La vicenda si inserisce nel contesto delle proteste contro i tagli del governo ai servizi pubblici e, in particolare, alle politiche di assistenza per le persone con disabilità.
Normativa e tutela delle persone con disabilità in Argentina e nel mondo
La denuncia solleva questioni importanti relative alla tutela dei diritti delle persone con disabilità, in particolare dei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico. A livello internazionale, la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità definisce la disabilità come conseguenza dell’interazione tra le minorazioni individuali e le barriere sociali, sottolineando il diritto a una piena partecipazione sociale su base di uguaglianza.
Anche la normativa italiana e internazionale prevede aggravanti e tutele specifiche contro maltrattamenti, discriminazioni e violenze nei confronti di persone con disabilità, inclusi bambini. In particolare, la legge italiana 104/1992 prevede sanzioni più severe per atti discriminatori o vessatori contro soggetti disabili. Analoghe protezioni giuridiche sono spesso richieste e applicate in molti ordinamenti per difendere la dignità e i diritti delle persone più vulnerabili.
Il caso argentino evidenzia come l’uso improprio dei social media e la strumentalizzazione politica possano rappresentare una forma di violenza digitale con conseguenze gravi per le vittime, specialmente se si tratta di minori con disturbi neuropsichiatrici come l’autismo, che già affrontano difficoltà significative nell’interazione sociale e comunicativa.






