Riad, 22 giugno 2025 – L’Arabia Saudita ha espresso una grande preoccupazione in seguito agli attacchi statunitensi contro i siti nucleari iraniani, sottolineando la delicatezza della situazione geopolitica nella regione mediorientale. La dichiarazione ufficiale del Ministero degli Esteri saudita, pubblicata su X, ha evidenziato come il Regno stia monitorando con attenzione gli sviluppi nella Repubblica Islamica dell’Iran, definendoli motivo di seria inquietudine.
Reazioni saudite agli attacchi statunitensi contro l’Iran
L’attacco degli Stati Uniti ai siti nucleari iraniani rappresenta una nuova fase di tensione tra Washington e Teheran. Il governo saudita, tradizionalmente alleato degli Stati Uniti nel Golfo, ha mostrato una posizione cauta ma ferma, sottolineando la propria preoccupazione per le possibili ripercussioni regionali. Il comunicato del Ministero degli Esteri saudita fa riferimento all’“incertezza e instabilità” che tali azioni militari potrebbero generare nell’area, in particolare considerando la complessità dei rapporti tra i Paesi del Golfo e l’Iran, oltre alle delicate questioni legate alla sicurezza energetica e marittima nel Mar Rosso, dove da mesi si registra un’escalation di attacchi da parte del movimento Houthi yemenita, sostenuto da Teheran.
Questi attacchi, infatti, non solo minacciano l’equilibrio geopolitico ma hanno anche un impatto diretto sul commercio globale, soprattutto nelle rotte marittime strategiche come quella del Bab el-Mandeb. L’Arabia Saudita, da sempre attenta alla stabilità regionale, sta seguendo da vicino la situazione e ha invitato alla moderazione e al dialogo, auspicando che tutte le parti coinvolte evitino un’escalation militare che potrebbe compromettere ulteriormente la sicurezza nell’area.
Il contesto regionale: Yemen, Houthi e crisi marittima
La crisi nel Mar Rosso e lo Yemen rappresentano un ulteriore elemento di complessità nelle relazioni tra Arabia Saudita e Iran. Da quasi un decennio, il conflitto yemenita vede contrapposti gli Houthi, movimento sciita zaidita sostenuto dall’Iran, alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Negli ultimi mesi, gli Houthi hanno intensificato gli attacchi contro navi commerciali, inclusi obiettivi legati a Israele, lungo rotte cruciali per il commercio mondiale.
Nonostante gli sforzi internazionali, non si è ancora trovata una soluzione multilaterale condivisa che possa garantire la sicurezza della navigazione in questa regione strategica. L’Arabia Saudita ha cambiato strategia nel 2022, cercando negoziati diretti con gli Houthi per un cessate il fuoco, ma la situazione rimane altamente volatile. La recente azione militare anglo-americana contro infrastrutture militari Houthi ha ulteriormente complicato la situazione, suscitando reazioni contrastanti tra i paesi della regione: mentre Riyadh ha manifestato preoccupazione per l’attacco statunitense, gli Emirati Arabi Uniti hanno denunciato la “minaccia inaccettabile” rappresentata dal gruppo yemenita, e altri paesi come il Qatar e l’Oman hanno espresso critiche sulla scelta dell’uso della forza.
In questo contesto, l’Arabia Saudita si trova a dover bilanciare le alleanze strategiche con gli Stati Uniti e la necessità di mantenere la stabilità interna e regionale, in un’area dove le tensioni possono rapidamente degenerare in conflitti più ampi.
L’attenzione internazionale resta alta, con i principali attori diplomatici e militari che monitorano gli sviluppi per evitare una pericolosa escalation. L’Arabia Saudita, pur esprimendo la sua preoccupazione ufficiale, continua a promuovere un approccio di cautela e dialogo per la risoluzione delle controversie in Medio Oriente.






