Roma, 5 novembre 2025 – Durante la visita in Ucraina dell’attrice hollywoodiana e Ambasciatrice di Buona Volontà delle Nazioni Unite, Angelina Jolie, si è verificato un episodio insolito che ha coinvolto la sua scorta personale. Nel corso del suo soggiorno a Mykolaiv, infatti, un bodyguard della star è stato fermato e trattenuto dalle autorità militari locali, causando un momento di tensione che ha richiesto l’intervento diretto della stessa attrice.
L’episodio a Mykolaiv: il bodyguard fermato per problemi documentali
Secondo quanto riportato dall’Ukrainska Pravda e confermato dal comando regionale della polizia di Mykolaiv, il corteo che accompagnava Angelina Jolie è stato bloccato da dipendenti di un centro militare territoriale proprio all’ingresso della città di Yuzhnoukrainsk. La guardia del corpo è stata trattenuta a un posto di blocco perché, secondo i reclutatori militari, presentava problemi con i documenti. In realtà, pare che un soldato abbia tentato di reclutare sul posto il bodyguard nell’esercito ucraino. La stessa guardia del corpo ha dichiarato di essere al seguito di una “persona importante”, ma ciò non ha evitato il fermo. La notizia è stata poi rilanciata anche dall’agenzia russa Tass, che ha aggiunto come la star americana abbia dovuto recarsi personalmente al centro di reclutamento per ottenere la liberazione del bodyguard.
La visita umanitaria di Angelina Jolie a Kherson
Nonostante l’incidente, Angelina Jolie ha proseguito la sua missione umanitaria in Ucraina, compiendo una visita a sorpresa nella città di Kherson, una delle zone più colpite dal conflitto. L’attrice ha visitato un ospedale pediatrico e un reparto maternità, dove ha incontrato medici, madri e bambini ricoverati, manifestando particolare attenzione alle condizioni dei pazienti. La visita rientra in un programma volto a sostenere le strutture sanitarie nelle regioni duramente colpite dalla guerra.

Questa è solo l’ultima delle visite che Jolie ha effettuato in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa del 2022. Già in passato aveva mostrato il suo sostegno incontrando rifugiati e volontari, denunciando pubblicamente i crimini di guerra e portando avanti un impegno costante a favore della popolazione ucraina.






