Caracas, 27 novembre 2025 – L’ambasciatore italiano in Venezuela, Giovanni De Vito, ha effettuato oggi una visita consolare a Caracas per incontrare Alberto Trentini, il cooperante italiano detenuto nel Paese sudamericano da oltre un anno. Durante l’incontro, riferito alla Farnesina, l’ambasciatore ha riscontrato un miglioramento nell’umore di Trentini rispetto all’ultima visita. Insieme a lui ha potuto visitare anche un altro detenuto italiano, Mario Burlò.
Situazione attuale di Alberto Trentini
Alberto Trentini, operatore umanitario italiano nato a Venezia nel 1979, è stato arrestato il 15 novembre 2024 mentre si trovava in Venezuela per conto dell’organizzazione non governativa Humanity & Inclusion, impegnata nell’assistenza a persone con disabilità. Trentini è stato fermato a un posto di blocco mentre viaggiava da Caracas a Guasdualito e da allora è rimasto in custodia delle autorità venezuelane, in particolare presso la Direzione generale del controspionaggio militare (DGCIM) di Caracas.
La sua detenzione è stata confermata ufficialmente solo due mesi dopo l’arresto, e per lungo tempo la famiglia e le autorità italiane non hanno avuto notizie certe sul suo stato di salute e sulle condizioni di detenzione. La Commissione interamericana per i diritti umani (CIDH) ha concesso misure cautelari in suo favore, sottolineando il rischio per la sua vita e integrità personale. Nel corso degli ultimi mesi, la Farnesina e il governo italiano hanno intensificato gli sforzi diplomatici per la sua liberazione, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha convocato più volte l’incaricato d’affari venezuelano per chiedere chiarimenti e azioni concrete.

Pressioni politiche e iniziative parlamentari
A oltre un anno dall’arresto, il caso di Trentini continua a suscitare forte attenzione in Italia. Il Partito Democratico ha presentato un’interrogazione urgente al ministro Tajani, denunciando la lentezza delle iniziative diplomatiche e chiedendo un’accelerazione delle azioni volte al suo rilascio. La richiesta include anche una nuova missione dell’inviato speciale italiano in Venezuela, Luigi Vignali, per facilitare il rientro del cooperante.
Il governo, tramite la sottosegretaria Tripodi, ha ribadito l’impegno per la liberazione di Trentini e ha confermato la riprogrammazione della missione in Venezuela, sottolineando la disponibilità a sostenere ogni iniziativa utile a riportare il cooperante in Italia. Nel frattempo, la società civile e numerose associazioni hanno promosso campagne di sensibilizzazione, flashmob e petizioni per mantenere alta l’attenzione sul caso e sollecitare interventi rapidi.
L’ambasciatore De Vito, con la sua visita odierna, si inserisce in questo quadro di pressione diplomatica e politica, confermando la volontà italiana di proseguire nella tutela dei propri cittadini detenuti all’estero e di tutelare i diritti fondamentali di Alberto Trentini e di tutti gli altri detenuti italiani in Venezuela.






