Roma, 9 novembre 2025 – L’Ambasciata russa a Roma ha attaccato duramente Carlo Calenda, leader del partito Azione, per un tatuaggio mostrato sui social con lo stemma ucraino. L’ambasciata ha definito il gesto come un’adesione volontaria alla “comunità dei seguaci di Petliura, Bandera, Shuhevich e altri nazisti e collaboratori ucraini”, accusandolo di associarsi a figure la cui “mani sono sporche di sangue di ebrei, rom, ungheresi, russi, ucraini”.
L’attacco dell’Ambasciata russa e il tatuaggio di Calenda
L’ambasciata russa ha diffuso un messaggio sui social media, pubblicando anche una foto di Simon Petliura, comandante dell’esercito della Repubblica Ucraina nei primi anni del 1900, definito “leader antisemita e nazionalista”. Secondo la diplomazia russa, Calenda, mostrando il tatuaggio con il simbolo ucraino, “entra nella comunità” di seguaci di figure storiche controverse, che in Russia sono associate a crimini contro popolazioni e minoranze etniche. “Carlo Calenda, come alcuni dei suoi colleghi, comprende l’essenza del simbolo che ha impresso sul corpo? In Russia c’è un detto: tutti sono ‘frutti dello stesso campo’”, si legge nel post dell’ambasciata.
Il tatuaggio di Calenda:
E mo’ ce lo siamo tatuati per la vita.#slavaukraini pic.twitter.com/K7TIEejDpL
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) November 8, 2025
La replica di Calenda
Carlo Calenda ha replicato con un post su X, nel quale ha scritto: “Verrete sconfitti. Come è stata sconfitta l’URSS. La libertà alla fine vince sempre sulla tirannia. E se vi mettete paura di un tatuaggio vuol dire che ne siete già consapevoli“. Il tweet si è concluso con l’hashtag #SlavaUkraïni, esprimendo solidarietà all’Ucraina.
Chi era Simon Petliura e il contesto storico
Simon Petliura (1879-1926) è stato una figura centrale nella storia ucraina durante la lotta per l’indipendenza dopo la Rivoluzione russa del 1917, guidando la Repubblica Popolare Ucraina come capo militare e politico. Tuttavia, il suo ruolo è controverso: è stato accusato di non aver fermato i pogrom antiebraici e di altre minoranze che si verificarono tra il 1918 e il 1921, un periodo di estrema violenza e instabilità. Questi pogrom, documentati da storici contemporanei, causarono la morte di oltre 100.000 persone, con migliaia di uccisioni, torture e persecuzioni. Petliura fu assassinato a Parigi nel 1926 da un ebreo di origine russa, Sholom Shwartzbard, che si diceva volesse vendicare le vittime dei massacri.
Il simbolo ucraino associato a Petliura e ai movimenti nazionalisti di quel periodo è quindi legato a una memoria storica molto complessa e dolorosa, soprattutto per le comunità ebraiche e altre minoranze colpite dai pogrom. Questo contesto storico è alla base della critica russa nei confronti di Calenda, che ha scelto di esibire il tatuaggio con quello stemma.





