Bangkok, 25 luglio 2025 – La tensione al confine tra Thailandia e Cambogia è tornata a livelli altissimi, con il governo thailandese che ha imposto la legge marziale in otto distretti di confine in risposta agli scontri militari più intensi degli ultimi dieci anni. Questa decisione segna un’escalation preoccupante in una regione già segnata da una storia complessa di dispute territoriali.
Evacuazioni e bilancio delle vittime
Secondo quanto riferito dal Ministero dell’Interno thailandese, sono oltre 138.000 le persone evacuate dalle zone di confine, con più di 100.000 trasferite in rifugi sicuri. Nel frattempo, il Ministero della Salute ha confermato che 428 persone sono ricoverate negli ospedali, mentre il numero ufficiale delle vittime degli scontri militari è salito a 14 morti. La Cambogia, da parte sua, ha denunciato la morte di un civile di 70 anni e 5 feriti, vittime degli attacchi delle forze thailandesi nella provincia di Oddar Meanchey.
Il primo ministro thailandese ad interim, Phumtham Wechayachai, ha espresso preoccupazione per un possibile allargamento del conflitto, avvertendo che gli scontri “potrebbero degenerare in una vera guerra”. Wechayachai ha sottolineato come, al momento, gli scontri rimangano localizzati, ma la situazione resta estremamente volatile.
Reazioni regionali e diplomatiche agli scontri tra Thailandia e Cambogia
L’escalation ha attirato l’attenzione della comunità internazionale, con il primo ministro malese Anwar Ibrahim che ha chiesto un “cessate il fuoco immediato” e si è offerto di mediare tra Bangkok e Phnom Penh. In qualità di prossimo presidente dell’ASEAN per il 2025, Anwar ha dichiarato che la Malesia è pronta a facilitare il dialogo, invitando entrambi i Paesi a trovare soluzioni pacifiche e diplomatiche.
Il portavoce del ministero degli Esteri thailandese, Nikorndej Balankura, ha confermato la disponibilità di Bangkok a negoziare, sottolineando però che finora non è arrivata alcuna risposta ufficiale dalla Cambogia. Parallelamente, il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha esortato entrambe le nazioni a mostrare moderazione e a ricorrere al dialogo per risolvere la disputa, mentre il Consiglio di sicurezza dell’ONU si prepara a convocare una riunione d’emergenza per affrontare la crisi.






