Roma, 30 novembre 2025 – Fonti della sicurezza israeliana denunciano un’accelerazione significativa nel riarmo dell’Iran con finalità esplicitamente anti-israeliane. In un’intervista rilasciata a Kan News, la televisione pubblica israeliana, è stato sottolineato come Teheran stia intensificando gli sforzi per ripristinare e potenziare le sue capacità militari e quelle dei suoi alleati nella regione, temendo un imminente attacco da parte di Israele.
L’Iran e il rafforzamento delle milizie regionali
Secondo quanto riferito dalla fonte di sicurezza, l’Iran sta lavorando attivamente per ripristinare le capacità operative degli Houthi nello Yemen, fornendo loro armi di contrabbando per condurre attacchi in territorio israeliano, in particolare nelle aree di Giudea e Samaria. Parallelamente, Teheran sta riequipaggiando con armamenti avanzati sia Hezbollah in Libano che le organizzazioni terroristiche attive in Siria. Questi movimenti riflettono una strategia coordinata volta a creare un fronte unificato contro Israele in più teatri, alimentando una corsa agli armamenti che preoccupa profondamente i servizi di sicurezza israeliani.
Un dettaglio rilevante riguarda la scadenza del 31 dicembre, data entro la quale Hezbollah dovrebbe, secondo la fonte, procedere al disarmo. Tuttavia, l’Iran, consapevole di questa eventualità, sembra prepararsi a sostenere ulteriormente la milizia libanese per eventuali azioni militari contro Israele dopo tale termine.
Azioni e reazioni oltre il Medio Oriente
Le attività iraniane non si limitano al Medio Oriente. Il Mossad ha recentemente annunciato di aver sventato, in collaborazione con servizi segreti europei, una rete globale di infrastrutture terroristiche legate all’Iran che promuovevano attacchi contro israeliani ed ebrei in varie parti del mondo, inclusi Europa e Africa. Decine di cellule sono state identificate come parte di questa strategia di attacco diffuso.
Inoltre, il sito yemenita Defense Line ha evidenziato la decisione di Teheran di inviare in Yemen Abdul Reza Shahla’i, comandante della Forza Quds, per colmare il vuoto strategico causato dalla morte di leader chiave come Hassan Nasrallah e Qassem Soleimani. Shahla’i è accompagnato da esperti delle Guardie Rivoluzionarie e di Hezbollah, definiti “aiutanti jihadisti” per sostenere gli Houthi nelle operazioni contro Israele.
La situazione complessiva riflette un quadro di crescente tensione e militarizzazione orchestrata dall’Iran, che alimenta indirettamente e direttamente i conflitti in corso con Israele e nei paesi vicini, complicando ulteriormente la già fragile stabilità regionale.
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