Roma, 29 luglio 2025 – Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi occupati, è tornata al centro dell’attenzione politica italiana in occasione di un incontro tenutosi questa mattina nella Sala del Cenacolo della Camera dei deputati. Qui ha presentato il suo ultimo rapporto intitolato “Da un’economia di occupazione a un’economia di genocidio”, un documento che denuncia in modo dettagliato le gravi violazioni dei diritti umani nei territori palestinesi sotto occupazione israeliana.
Le sanzioni Usa e la posizione del Governo italiano
Albanese ha avuto modo di affrontare direttamente il tema delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti, definite da lei stessa come “una violazione unilaterale senza precedenti”. Queste misure, adottate dall’amministrazione Trump in risposta al suo rapporto, hanno suscitato forti critiche da parte della relatrice Onu, che ha sollecitato il Governo italiano a prendere una posizione chiara e a rispettare gli obblighi internazionali, chiedendo in particolare la sospensione degli accordi commerciali e militari con Israele.
Alla domanda sulle dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, Albanese ha replicato che il fatto che si tratti di una decisione unilaterale americana “non ne annulla la gravità tecnica e giuridica”. Inoltre, ha denunciato come il commercio di armi italiano verso Israele, incluso tramite la società Leonardo, continui nonostante le dichiarazioni ufficiali di Roma di averlo interrotto.
Il dibattito politico interno e il riconoscimento dello Stato di Palestina
Nel corso dell’incontro, Albanese ha commentato anche la divisione interna al Paese in merito alla sua figura e al conflitto israelo-palestinese, definendola un riflesso di un’Italia “divisa sulla legalità e sul rispetto della Costituzione”. Critica verso l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, ha sottolineato come il governo agisca come se “siamo ancora ai tempi dello Statuto albertino”, una chiara allusione a un approccio autoritario e non conforme ai principi democratici.
Sul tema del riconoscimento dello Stato di Palestina, che la premier Meloni non ha ancora concretamente sostenuto, Albanese ha espresso un giudizio netto: “È un atto dovuto riconoscerlo”, aggiungendo che qualora ciò non avvenisse, si dovrebbe allora prospettare la creazione di uno Stato unico e democratico con pari diritti per tutti i suoi abitanti.
Francesca Albanese, laureata in giurisprudenza all’Università di Pisa e attiva dal 2022 come relatrice Onu, è nota per le sue posizioni critiche nei confronti dell’occupazione israeliana e per aver evidenziato ripetutamente la necessità di un intervento internazionale più deciso per la tutela dei diritti umani nei territori palestinesi. Le sue denunce hanno spesso incontrato ostilità, sia da parte di alcuni governi, sia di esponenti politici, ma hanno anche ricevuto il sostegno di numerose organizzazioni per i diritti umani e accademici.
Fonte: Davide Di Carlo - Sanzioni a Francesca Albanese, la relatrice Onu al Governo: "Da Usa violazione senza precedenti"





