Prosegue il sostegno dell’Italia all’Ucraina, con l’imminente discussione di un decreto legge che proroga l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari, ma restano aperti i nodi legati all’utilizzo degli asset russi congelati, fondamentali per finanziare il prestito europeo da 140 miliardi di euro a Kiev.
Asset russi all’Ucraina: il rifiuto della Bce sulle garanzie finanziarie
La Banca centrale europea (Bce) ha respinto la proposta della Commissione europea di fornire garanzie statali per il prestito concesso all’Ucraina, ritenendo l’iniziativa non conforme al proprio mandato istituzionale. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la Bce ha escluso di poter agire come prestatore di ultima istanza per Euroclear Bank, il depositario belga che custodisce la maggior parte degli asset russi congelati.
I funzionari della Commissione avevano infatti avanzato la richiesta per evitare una crisi di liquidità e facilitare la raccolta dei fondi destinati a Kiev. Tuttavia, la Bce ha spiegato che tale ruolo non è nelle sue competenze, complicando ulteriormente la possibilità di attivare rapidamente i finanziamenti europei.
Consiglio europeo, sostegno a Kiev ma stallo sugli asset russi
Nel recente vertice del Consiglio europeo, i Ventisei – esclusa l’Ungheria – hanno ribadito il forte impegno a sostenere le esigenze finanziarie e militari dell’Ucraina per il periodo 2026-2027. Tuttavia, la questione dell’uso degli asset russi congelati, stimati tra 180 e 185 miliardi custoditi principalmente in Belgio presso Euroclear, è stata rinviata a dicembre.
Paesi come il Belgio hanno espresso preoccupazioni significative, soprattutto per i rischi legali e finanziari legati a contenziosi internazionali e all’accordo bilaterale russo-belga sulla protezione degli investimenti. Nel documento finale si precisa che i beni russi devono rimanere immobilizzati fino a quando la Russia non cesserà la sua aggressione e risarcirà i danni causati.
Nel frattempo, in Italia, il decreto legge per la proroga degli aiuti militari all’Ucraina è in agenda per il prossimo Consiglio dei ministri, confermando la volontà di Roma di mantenere un ruolo attivo nel sostegno a Kiev, in linea con le decisioni europee e con le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, che ha ribadito l’impegno italiano a collaborare con partner europei e americani per una pace giusta.






