Sydney, 29 dicembre 2025 – Ahmed al Ahmed è stato riconosciuto come un eroe per il coraggio dimostrato durante l’attentato terroristico avvenuto a Bondi Beach, Sydney. Il fruttivendolo di 43 anni, di origine siriana, ha disarmato uno dei due attentatori evitando così un massacro ancora più grave durante la festa ebraica di Hanukkah. Intervistato da una televisione americana, Ahmed ha spiegato di aver agito per “impedire di uccidere persone innocenti” ed ha raccontato la drammatica colluttazione che lo ha visto protagonista.
L’intervento decisivo di Ahmed al Ahmed
“Il mio obiettivo era semplicemente quello di prendergli l’arma e impedirgli di uccidere esseri umani e persone innocenti”, ha dichiarato Ahmed alla Cbs News. Dopo essersi avvicinato alle spalle di Sajid Akram, uno degli attentatori, è riuscito a saltargli sulla schiena e a immobilizzarlo, ordinandogli di gettare l’arma. L’azione, filmata e diffusa globalmente, ha contribuito a neutralizzare l’attacco, costato la vita a 15 persone e decine di feriti.
EXCLUSIVE: Ahmed al Ahmed, the man hailed as a hero for tackling one of the gunmen behind an antisemitic attack on Australia’s Bondi Beach earlier this month, is speaking out in the aftermath of the massacre.
“I know I saved lots, but I feel sorry still for the lost.” pic.twitter.com/gFUfJvv7c6
— CBS News (@CBSNews) December 28, 2025
Ahmed, ferito più volte alla spalla durante la colluttazione, è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici. Originario di Al-Nayrab, Siria, si è trasferito in Australia nel 2007 e ha due figli. Le autorità australiane hanno riconosciuto il suo gesto come esempio di coraggio e valori civici, con il ministro degli Interni Tony Burke che ha lodato la sua azione.
I responsabili e le indagini sull’attentato
L’attacco è stato compiuto da padre e figlio, Sajid e Naveed Akram, entrambi di origine pachistana. Sajid, 50 anni, era arrivato in Australia nel 1998 e gestiva un negozio di frutta e verdura, mentre Naveed, 24 anni, nato in Australia, aveva recentemente perso il lavoro come operaio. Entrambi avevano con sé armi legalmente acquistate, tra cui fucili e ordigni rudimentali trovati successivamente dalle forze dell’ordine nell’appartamento dove si erano nascosti. L’attacco, condotto durante un evento pubblico sulla spiaggia, ha suscitato un’indagine approfondita per chiarire eventuali legami con organizzazioni terroristiche, con particolare attenzione a possibili connessioni con lo Stato Islamico. Naveed è attualmente ricoverato in ospedale e sotto custodia, mentre Sajid è stato ucciso durante l’intervento della polizia. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza nei confronti di comunità ebraiche e altri obiettivi sensibili, a seguito di questo grave episodio di terrorismo antisemita.






