Chi siamo
Redazione
giovedì 18 Dicembre 2025
  • Login
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
No Result
View All Result
  • Login
No Result
View All Result
Home Esteri

Accordo Usa-Taiwan, via libera alla vendita di armi per 11 miliardi di dollari

Il nuovo pacchetto di armamenti rafforza la difesa di Taipei tra tensioni crescenti con Pechino, che annuncia sanzioni contro le aziende Usa coinvolte nella fornitura

by Marco Andreoli
18 Dicembre 2025
Accordo Usa-Taiwan, via libera alla vendita di armi per undici miliardi di dollari

Accordo Usa-Taiwan, via libera alla vendita di armi per undici miliardi di dollari

Taipei, 18 dicembre 2025 – Gli Stati Uniti hanno autorizzato un nuovo massiccio pacchetto di vendita di armi a Taiwan per un valore di 11 miliardi di dollari, rafforzando ulteriormente il sostegno militare all’isola nel contesto di crescenti tensioni con la Cina. La notizia dell’accordo tra Usa e Taiwan è stata confermata dalla portavoce dell’Ufficio Presidenziale di Taipei, Karen Kuo, che ha espresso il ringraziamento ufficiale del governo taiwanese verso Washington.

Accordo Usa-Taiwan: i dettagli

Il pacchetto, reso noto dopo l’informativa dell’amministrazione Trump al Congresso statunitense, comprende otto categorie di armamenti e sistemi militari avanzati. Tra questi figurano sistemi missilistici Himars, kit tattici d’assalto, pezzi di ricambio per elicotteri AH-1W SuperCobra, obici semoventi M109A7 Paladin, missili anticarro, droni e software militari aggiornati. In particolare, sono previsti 82 lanciamissili mobili Himars e 420 missili tattici Army Tactical Missile Systems (Atacms), oltre a 60 obici semoventi, che rappresentano un significativo potenziamento della capacità difensiva taiwanese.

Taiwan ha accolto con favore la decisione, che si inserisce nel solco del Taiwan Relations Act, la legge statunitense che impegna Washington a garantire la capacità difensiva dell’isola. La portavoce Kuo ha sottolineato che questa è la seconda vendita di armi di tale portata autorizzata dall’amministrazione Trump nel suo secondo mandato, ribadendo l’importanza del partenariato strategico tra Taiwan e Stati Uniti e l’impegno a rafforzare la resilienza difensiva di tutta la società taiwanese.

Tuttavia, come previsto, la Cina ha reagito con durezza. Pechino considera Taiwan una provincia ribelle e parte integrante del proprio territorio nazionale, destinata alla riunificazione, anche con la forza se necessario. Il ministero degli Esteri cinese ha definito la vendita di armi come un’interferenza negli affari interni della Cina, annunciando che adotterà una “risposta legittima e necessaria” e imponendo sanzioni contro le società statunitensi coinvolte, tra cui Lockheed Martin, Boeing Defense e Raytheon. Queste misure, secondo gli analisti, hanno un impatto limitato, dato che le aziende coinvolte mantengono significative attività civili in Cina.

L’avvertimento di Pechino: “Basta armare Taiwan”

Nel corso del briefing quotidiano, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha rivolto un appello agli Usa affinché smettano immediatamente di armare Taiwan. La richiesta ribadisce il rispetto del principio di “Unica Cina”, fulcro della diplomazia cinese nei confronti di Taiwan, considerata da Pechino come una provincia ribelle da riunificare.

Crescente pressione militare e aumento del budget della difesa di Taiwan

La vendita di armi si inserisce in un contesto di crescente tensione lungo lo Stretto di Taiwan. Negli ultimi mesi, la Cina ha intensificato le incursioni militari nella zona d’identificazione aerea di Taipei, con 21 violazioni registrate dallo scorso settembre, e ha incrementato la presenza navale nelle acque circostanti l’isola. Inoltre, Pechino sta rafforzando le sue basi missilistiche lungo le coste del Fujian e dello Zhejiang, con l’installazione di missili balistici DF-17, secondo un report del South China Morning Post.

In risposta, il governo taiwanese ha annunciato che il budget della difesa per il prossimo anno supererà il 3% del Pil, in linea con gli standard NATO, con l’obiettivo di arrivare al 5% entro il 2030. È stato inoltre proposto un budget speciale per rafforzare le capacità di difesa asimmetriche e la resilienza dell’isola, in un quadro di riforme volte a preservare la pace attraverso la forza. Il presidente taiwanese Lai Ching-te ha ribadito la volontà di collaborare con gli Stati Uniti e altri paesi alleati per mantenere la libertà, la democrazia e la stabilità nella regione.

Gli Usa, pur non riconoscendo formalmente Taiwan come Stato indipendente, rimangono il principale sostenitore della sua sicurezza, considerata cruciale per la stabilità regionale e la deterrenza contro un possibile attacco cinese. L’accordo di vendita dovrà ancora ricevere il via libera definitivo dal Congresso americano, ma è ritenuto altamente probabile il suo passaggio grazie a un solido consenso bipartisan a favore di Taiwan.

In un quadro geopolitico complesso e delicato, questa nuova vendita di armi rappresenta un significativo passo nella strategia di Washington per sostenere Taipei, mentre Pechino continua a riaffermare con fermezza la sua rivendicazione sull’isola, alimentando una delle crisi diplomatiche e militari più sensibili dell’Asia orientale.

Tags: ArmiCinaprima paginaStati UnitiTaiwan

Related Posts

Addio a Peter Arnett, il reporter Premio Pulitzer testimone dal Vietnam all’Iraq
Esteri

Addio a Peter Arnett, il reporter Premio Pulitzer testimone dal Vietnam all’Iraq

18 Dicembre 2025
Casa Bianca: chi paga la mega ballroom di Trump? Amazon, Google e i giganti tech finanziano l’intervento da $300 milioni
Esteri

Trump riscrive la storia dei presidenti USA: “Biden il peggiore di sempre”

18 Dicembre 2025
Donald Trump
Esteri

Trump alla Nazione: “Ho ereditato un disastro, ma ora tutto è cambiato”

18 Dicembre 2025
Aggiornamenti sulla guerra in Ucraina
Esteri

Guerra in Ucraina, asset russi e situazione al fronte: le ultime notizie

18 Dicembre 2025
Immagini dell'assalto alla redazione de La Stampa
Cronaca

Polizia al centro sociale Askatasuna, perquisizioni dopo l’assalto a La Stampa

18 Dicembre 2025
INPS: allarme pensione
Politica

Pensioni, dal 2026 nuove regole per l’anticipo: cosa cambia

18 Dicembre 2025

Articoli recenti

  • “Il centrosinistra attraverso gli occhi degli italiani”, Giuseppe Conte: “Non vogliamo andare da soli”
  • Tumori, meno decessi in Italia ma il Sud migra ancora per la chirurgia mammaria
  • Garlasco, oggi ultima fase dell’incidente probatorio. In aula anche Stasi
  • Sudan, Oms: “1.600 vittime per attacchi contro ospedali”. Summit Al Burhan-Al Sisi
  • Il tuo smartphone è lento? Ecco cosa puoi fare per velocizzarlo

© 2025 Alanews – Smart Media Solutions - Testata giornalistica registrata al tribunale di Roma n° 243/2012 | Gestione editoriale e multimediale Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva: 16947451007 | Per la pubblicità: NewsCom S.r.l. – Divisione Testate on line - Sede legale: Via Assisi, 15 - 00181 Roma Capitale sociale: Euro 10.000,00 Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 11903571005 | R.E.A. di Roma: 1335869 Visiona le nostre condizioni d'uso e la nostra politica sulla privacy & cookies.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
×
No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
  • Chi siamo
  • Redazione

© 2025 Alanews – Smart Media Solutions - Testata giornalistica registrata al tribunale di Roma n° 243/2012 | Gestione editoriale e multimediale Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva: 16947451007 | Per la pubblicità: NewsCom S.r.l. – Divisione Testate on line - Sede legale: Via Assisi, 15 - 00181 Roma Capitale sociale: Euro 10.000,00 Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 11903571005 | R.E.A. di Roma: 1335869 Visiona le nostre condizioni d'uso e la nostra politica sulla privacy & cookies.