Londra, 27 agosto 2025 – Cresce la tensione politica nel Regno Unito con un acceso confronto tra il governo laburista guidato dal primo ministro Keir Starmer e Nigel Farage, leader del partito Reform UK. Il contrasto si concentra principalmente sull’accordo post-Brexit con l’Unione Europea e sulle politiche migratorie, temi che stanno dividendo profondamente l’opinione pubblica britannica.
Lo scontro sul reset dei rapporti con Bruxelles
Il ministro dell’Ufficio di Gabinetto per le relazioni europee, Nick Thomas-Symonds, ha duramente criticato Farage per il suo continuo intervento mediatico, definendo il suo piano per un drastico rimpatrio di 600.000 migranti in cinque anni come una minaccia al futuro del Regno Unito. Farage aveva infatti proposto di annullare la cosiddetta “partnership strategica” tra Londra e Bruxelles, siglata a maggio scorso dal governo Starmer. Il ministro ha accusato il leader di Reform UK di voler condurre il paese “al fallimento” e di alimentare divisioni sociali con “risposte facili”. In risposta, Farage ha attaccato il Labour per aver tradito lo spirito della Brexit, allineandosi troppo alle norme europee senza un adeguato dibattito parlamentare.
Polemiche sulle politiche migratorie e nuove alleanze
L’ex tribuno della Brexit ha parzialmente rivisto il suo piano migratorio, escludendo inizialmente donne e bambini dal meccanismo di detenzione immediata e rimpatrio degli sbarchi illegali, una rettifica significativa rispetto alle sue dichiarazioni precedenti. Intanto, Reform UK ha ottenuto un importante successo politico con l’ingresso di Graham Simpson, ex deputato conservatore, nella sua formazione, segnando la prima presenza del partito nell’Assemblea legislativa scozzese di Edimburgo.
Questo confronto estivo tra governo e opposizione si inserisce in un clima politico complesso, con Farage che mantiene una forte presenza mediatica e continua a guadagnare consensi, facendo leva sul malcontento verso l’attuale gestione dei dossier europei e migratori da parte di Starmer, il quale deve affrontare una crisi di consenso crescente. Intanto, la Gran Bretagna si prepara alle elezioni politiche del 2029, che potrebbero vedere un ulteriore riallineamento degli equilibri parlamentari.






