Il presidente palestinese Mahmoud Abbas, noto anche come Abu Mazen, ha emanato una dichiarazione costituzionale che definisce le regole da seguire in caso di vacanza della carica presidenziale dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Il documento, riportato da Al Jazeera, interviene in un contesto delicato, segnato dall’assenza di un Consiglio Legislativo Palestinese operativo.
Abu Mazen, ormai prossimo ai 90 anni, è il presidente sia dell’ANP che dell’OLP.
Le nuove disposizioni per la successione ad Abu Mazen
Secondo la nuova normativa, in caso di vacanza della presidenza, il vicepresidente del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), carica attualmente ricoperta da Hussein Al-Sheikh, assumerà temporaneamente il ruolo di presidente. Questa soluzione è stata adottata in mancanza di un Parlamento palestinese funzionante, garantendo così una continuità istituzionale.
Le elezioni per la nomina di un nuovo presidente dovranno essere convocate entro 90 giorni dalla vacanza della carica. Tale termine potrà essere prorogato una sola volta, ma solo qualora le circostanze impediscano lo svolgimento del voto. Il presidente Abu Mazen ha sottolineato che il decreto è pensato per “proteggere il sistema politico palestinese” e assicurare un “trasferimento pacifico del potere attraverso elezioni libere ed eque”.
Il ruolo di Hussein Al-Sheikh e le tensioni regionali
Hussein Al-Sheikh, nominato vicepresidente della Palestina e dell’OLP il 26 aprile 2025, è una figura di rilievo nella politica palestinese. Ex segretario del Comitato Esecutivo dell’OLP e con un passato da attivista di Fatah, Al-Sheikh è considerato un interlocutore chiave per la stabilità dell’ANP.
Recentemente, Israele ha vietato una visita in Cisgiordania di una delegazione di ministri arabi guidata dal capo della diplomazia saudita, Faisal bin Farhan, impedendo anche l’incontro con Abbas a Ramallah. Secondo fonti israeliane, la visita mirava a promuovere la creazione di uno Stato palestinese, ma Tel Aviv ha definito la missione una minaccia alla propria sicurezza. Al-Sheikh ha reagito con “stupore” e ha definito la decisione israeliana una “decisione estrema”, annunciando l’intenzione di sollecitare misure diplomatiche da parte dei Paesi arabi coinvolti.






