Novità sui dazi USA su auto, prodotti framaceutici e chip europei: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo
L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo commerciale che prevede un dazio uniforme del 15% sulle importazioni europee negli USA. La decisione, annunciata dalla Casa Bianca, interessa settori strategici come l’automotive, i prodotti farmaceutici e i semiconduttori, segnando una svolta nelle tensioni commerciali che avevano caratterizzato i rapporti transatlantici negli ultimi anni.
Dazi al 15% su auto, farmaci e chip: cosa cambia
L’accordo prevede che l’UE pagherà un’aliquota tariffaria del 15% anche su auto e componenti auto, prodotti farmaceutici e semiconduttori. Si tratta di una significativa riduzione rispetto alla soglia iniziale del 30% da cui erano partite le trattative, come ha sottolineato il commissario europeo per il Commercio, Maroš Šefčovič, che ha definito l’intesa “il miglior accordo possibile” per evitare una guerra commerciale devastante per entrambi i mercati.
Tuttavia, permangono i dazi settoriali più elevati sugli metalli industriali come acciaio, alluminio e rame, per i quali gli Stati Uniti manterranno tariffe al 50%. Su questi prodotti proseguiranno le discussioni incentrate sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento. Nel frattempo Bruxelles ha deciso di azzerare i dazi su una serie di prodotti agroalimentari non sensibili, come frutta secca, soia e formaggi, per un valore di circa 70 miliardi di euro di importazioni.
Reazioni e prospettive economiche
L’intesa ha ricevuto un’accoglienza mista. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz si è dichiarato “insoddisfatto”, evidenziando come la nuova tariffa potrà comunque causare un danno significativo all’economia tedesca, particolarmente esposta nel settore automobilistico. Sul fronte politico, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è stata elogiata per la gestione dei negoziati, mentre gli Stati Uniti, con il presidente Donald Trump, hanno confermato che i dazi applicati ai paesi senza accordi saranno tra il 15% e il 20%.
Il nuovo schema tariffario prevede inoltre che i dazi non saranno pagati direttamente dall’UE, ma ricadranno sugli importatori statunitensi e, potenzialmente, sui consumatori finali. L’euro ha subito un calo dell’1% sul dollaro in reazione alle incertezze sull’impatto economico dell’accordo per il Vecchio Continente.
Resta aperta la questione del vino europeo, per cui si attende ancora una decisione definitiva sulle possibili esenzioni dai dazi. Altri settori tecnologici ad alta intensità come aerospaziale, robotica e macchinari industriali continueranno a godere di esenzioni tariffarie.
Con questo accordo, che include anche investimenti per centinaia di miliardi di dollari e cooperazione strategica in ambiti quali energia e armamenti, si apre una nuova fase nei rapporti commerciali tra UE e USA, con l’obiettivo di stabilizzare e rilanciare il commercio transatlantico evitando l’escalation tariffaria.






