Lugano, 29 settembre 2025 – Giancarlo Devasini, imprenditore italiano e fondatore di Tether, si trova al centro di una possibile rivoluzione finanziaria che potrebbe portarlo a diventare il quinto uomo più ricco al mondo, superando nomi del calibro di Warren Buffett. Questa prospettiva si basa sull’ambizioso progetto di espansione e rilancio di Tether, società leader nel mercato delle stablecoin, che prevede una valutazione complessiva di oltre 500 miliardi di dollari. Tuttavia, il percorso verso questo traguardo è segnato da numerose incognite e controversie, soprattutto legate alla trasparenza delle riserve e alle nuove normative statunitensi.
La posizione di Giancarlo Devasini e la leadership di Tether
Originario di Casale Monferrato, Devasini ha intrapreso una carriera fuori dall’ordinario: laureato in medicina, ha abbandonato la professione di chirurgo plastico per dedicarsi al mondo della finanza e delle criptovalute. Oggi è presidente e principale azionista di Tether, azienda che gestisce la stablecoin USD₮, la più utilizzata al mondo con una capitalizzazione di mercato superiore a 131 miliardi di dollari. Nel 2024, Tether ha registrato un utile netto record di 13,5 miliardi di dollari, un dato che sottolinea la crescita esponenziale del business, anche se accompagnato da dubbi riguardo alla trasparenza dei suoi conti.
La stablecoin USD₮ è ancorata al dollaro americano e rappresenta un ponte tra il denaro tradizionale e il mondo digitale, facilitando transazioni internazionali e offrendo agli investitori un rifugio dalla volatilità tipica delle criptovalute come Bitcoin. La sua stabilità si basa su riserve in Treasury bond americani, oro, Bitcoin e altri asset, ma la composizione di queste riserve e la loro liquidità sono state oggetto di critiche e controlli da parte delle autorità statunitensi.
L’impatto delle nuove normative e la partnership strategica con Cantor Fitzgerald
Nel luglio 2025, con l’introduzione del Genius Act negli Stati Uniti, è stata rafforzata la richiesta di maggiore trasparenza e certificazione dei bilanci delle società che operano nel settore delle criptovalute e stablecoin. In risposta, Devasini e l’amministratore delegato di Tether, Paolo Ardoino, hanno annunciato il lancio di una nuova stablecoin denominata Usat, progettata per rispettare pienamente le nuove regole e garantire una governance solida con leadership americana fin dal primo giorno. A guidare questo progetto è stato scelto Bo Hines, ex direttore esecutivo del Consiglio sulle criptovalute nella Casa Bianca sotto l’amministrazione Trump.
Un altro elemento che potrebbe sostenere la crescita di Tether è il rapporto consolidato con la finanziaria Cantor Fitzgerald, guidata fino a febbraio 2025 da Howard Lutnick, ora ministro del Commercio nel governo Trump. La società, ora amministrata dai figli di Lutnick, gestisce le riserve di Tether in Treasury bond e detiene circa il 5% del capitale di Tether, un asset strategico che ha facilitato il rafforzamento finanziario e operativo della società svizzera con base a Lugano. Questo legame politico-finanziario rappresenta un aspetto controverso ma cruciale per la capacità di Tether di navigare le normative statunitensi e mantenere la sua posizione di leader nel mercato delle stablecoin, che supera i 300 miliardi di dollari con oltre metà controllata da Tether stessa.
Le sfide di trasparenza e la concorrenza con Circle
La concorrenza principale di Tether nel mercato delle stablecoin è rappresentata dalla società americana Circle, fondata da Jeremy Allaire e quotata in Borsa a New York con una capitalizzazione di circa 30 miliardi di dollari. Circle si distingue per un approccio molto più trasparente, con bilanci certificati mensilmente da Deloitte e una composizione delle riserve focalizzata su liquidità e sicurezza.
La discrepanza tra i profitti dichiarati da Tether, che nel 2024 ha annunciato guadagni per oltre 13 miliardi di dollari, e quelli di Circle, pari a 156 milioni, alimenta il dibattito sulla reale solidità e trasparenza del modello di business di Tether. Le autorità di regolamentazione americane continuano a monitorare attentamente la situazione, soprattutto dopo che Tether ha dovuto pagare una multa di 41 milioni di dollari nel 2021 per chiudere una causa senza ammissione di colpa riguardante la garanzia delle riserve liquide.
L’introduzione di Usat e l’adeguamento alle normative del Genius Act rappresentano dunque un tentativo strategico per Tether di consolidare la propria credibilità e continuare a espandersi in un contesto regolamentare sempre più stringente, puntando a mantenere il suo primato e a incrementare la sua valutazione fino ai livelli record ipotizzati.






