Milano, 14 agosto 2025 – A partire dal 2026, circa 4 milioni di famiglie italiane in condizioni di disagio economico potranno beneficiare di un bonus sociale sulla tassa rifiuti (TARI), che prevede uno sconto del 25% sulla tariffa dovuta. La misura, approvata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), si affianca ai bonus già esistenti per luce, gas e acqua, con l’obiettivo di sostenere ulteriormente le spese legate ai servizi essenziali.
Come funziona il bonus sociale rifiuti
Il bonus sarà riconosciuto automaticamente a tutti i nuclei familiari che hanno un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 9.530 euro, mentre la soglia si alza a 20.000 euro per le famiglie numerose, definite come quelle con almeno quattro figli a carico. L’erogazione del beneficio non richiede alcuna domanda da parte degli utenti: sarà infatti il sistema integrato tra INPS, ARERA, ANCI-SGATE, CSEA e altri enti a identificare automaticamente i beneficiari, grazie a flussi di dati incrociati e gestiti nel pieno rispetto della normativa sulla privacy e del regolamento GDPR.
La base di calcolo dello sconto si riferisce alla TARI dovuta per l’anno precedente, poiché la tassa viene quantificata solitamente entro i primi mesi dell’anno successivo. Di conseguenza, il bonus applicato nel 2026 riguarderà i nuclei familiari che hanno ottenuto l’attestazione ISEE nel 2025.
Criticità e interventi degli enti coinvolti
Nonostante l’approvazione della delibera 355/2025/R/rif da parte di ARERA, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha espresso perplessità in merito alla nuova componente perequativa da 6 euro per utenza, che dovrebbe coprire l’agevolazione per le famiglie in difficoltà. L’ANCI ha chiesto un rinvio dell’applicazione al 2026 per garantire tempi adeguati agli enti locali e ai gestori per adeguare i sistemi informatici e organizzativi, oltre a una maggiore chiarezza sulle modalità di erogazione e sui conguagli necessari.
Inoltre, è stata ribadita la contrarietà all’applicazione della quota perequativa basata sulla TARI fatturata anziché riscossa, ritenuta fonte di potenziali squilibri finanziari per i Comuni.
Tempistiche e aspetti tecnici
Il provvedimento è stato elaborato con la collaborazione del Garante per la protezione dei dati personali, che ha espresso parere favorevole sottolineando il rispetto delle norme sulla tutela dei dati sensibili. Grazie a questa sinergia istituzionale, sono stati definiti i flussi informativi e le procedure operative che consentiranno l’erogazione automatica del bonus a partire dai primi mesi del 2026.
Tutti i soggetti coinvolti, dagli enti erogatori ai gestori locali, saranno tenuti a rispettare precisi obblighi informativi e di monitoraggio per garantire trasparenza e correttezza nell’applicazione della misura. La delibera completa è disponibile sul sito ufficiale di ARERA (www.arera.it).






