Torino, 23 giugno 2025 – Al suo primo giorno da amministratore delegato, Antonio Filosa ha ufficializzato il nuovo Leadership Team di Stellantis, segnando così l’inizio di una nuova fase cruciale per il gruppo automobilistico. In un contesto di mercato complesso, contraddistinto da sfide tecnologiche, tensioni geopolitiche e un settore in rapida trasformazione verso l’elettrico, il nuovo CEO ha scelto di puntare su una squadra interna, valorizzando l’esperienza e la competenza maturate nel tempo all’interno del gruppo.
La nuova era di Stellantis sotto la guida di Antonio Filosa
Il passaggio di testimone da Carlos Tavares a Antonio Filosa non rappresenta solo un cambio generazionale – Filosa è infatti l’ultimo manager nominato da Sergio Marchionne – ma un vero e proprio avvio di un nuovo capitolo per l’azienda. Il CEO, 52 anni, ha adottato un approccio sobrio e determinato per affrontare un momento delicato, caratterizzato da un calo dei margini e dalla necessità di adattarsi rapidamente alle dinamiche di un mercato globale in trasformazione.
Il settore automobilistico sta infatti vivendo una profonda transizione verso l’elettrico, che impone investimenti consistenti e mette sotto pressione gli equilibri finanziari. In Nord America, tradizionale fonte di profitti per Stellantis, si è registrato un rallentamento, mentre in Europa il gruppo fatica ancora a consolidare una posizione dominante nei segmenti elettrici di massa, dovendo fronteggiare una concorrenza cinese sempre più aggressiva. A complicare il quadro, il possibile ritorno di politiche commerciali protezionistiche negli Stati Uniti con l’amministrazione Trump.
Consapevole di queste criticità, Filosa ha deciso di mantenere la guida diretta del mercato nordamericano, affiancando al ruolo di CEO quello di presidente per l’area, segnalando così l’importanza strategica di presidiare il segmento più redditizio per il gruppo. Questa scelta punta a garantire continuità e attenzione alle dinamiche competitive locali, fortemente influenzate dal protezionismo e dagli incentivi federali per i veicoli elettrici.
I tre manager italiani nel nuovo Leadership Team
Tra le novità più significative del nuovo organigramma figurano tre manager italiani di grande esperienza, che hanno contribuito in modo sostanziale all’evoluzione industriale di Stellantis: Emanuele Cappellano, Davide Mele e Monica Genovese.
Emanuele Cappellano assume la responsabilità per l’area Sud America e per Stellantis Pro One, la business unit dedicata ai veicoli commerciali. Dopo un’esperienza biennale alla guida di Marcolin, leader mondiale nel settore eyewear, è rientrato nel gruppo nel novembre 2023. La sua carriera inizia nel 2002 in Fiat Chrysler, con un percorso che attraversa ruoli finanziari e operativi in Europa e America Latina. Laureato in economia aziendale all’Università di Venezia e con un master all’Università di Torino, Cappellano porta una solida conoscenza del mercato sudamericano e una profonda esperienza nel processo di integrazione tra FCA e PSA.
Davide Mele assume la guida della pianificazione prodotto, un settore cruciale per definire strategie di piattaforme, tecnologie e sviluppo gamma. Con un passato che lo ha visto ricoprire ruoli di vertice in Europa, Nord America e America Latina, Mele è laureato in ingegneria gestionale e industriale al Politecnico di Torino. Ha contribuito in modo determinante ai programmi di elettrificazione e all’integrazione tra FCA e PSA, portando una visione strategica fondamentale per l’innovazione e la competitività del gruppo.
Monica Genovese è stata nominata responsabile dell’area acquisti, entrando così nel top management di Stellantis. Con quasi trent’anni di esperienza nel gruppo, iniziata nel 1995 in area produzione, ha poi sviluppato un profilo di eccellenza negli acquisti e nella supply chain a livello globale. Laureata in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino, Genovese ha guidato il purchasing EMEA fino alla fusione con PSA ed è ora chiamata a gestire un settore chiave per la sostenibilità e la competitività industriale, soprattutto in un momento in cui la gestione degli approvvigionamenti si conferma un nodo critico per l’intera industria automotive.
Le sfide interne e le tensioni sul territorio
Il cambio al vertice non è privo di contraddizioni e tensioni. In seguito alla riorganizzazione, Maxime Picat, ex candidato alla posizione di CEO e responsabile globale degli acquisti, ha lasciato il gruppo, mentre il nuovo assetto intende rafforzare il peso decisionale delle aree regionali e accelerare l’adattamento ai mercati locali.
A Torino, intanto, si intensificano le tensioni con i sindacati. Proprio mentre Stellantis si prepara al lancio della “Grande Panda”, la produzione della city car, che richiama la tradizione Fiat, sarà realizzata in Serbia e non in Piemonte, alimentando le critiche della Fiom-Cgil che definisce questa scelta un’operazione propagandistica priva di benefici per l’occupazione locale. I sindacati chiedono invece che la nuova Fiat Tipo, con un potenziale produttivo di 300.000 vetture annue, venga assegnata allo stabilimento di Mirafiori, quale possibile rilancio dell’occupazione torinese.
Dietro le dichiarazioni ufficiali, dunque, si apre una partita complessa: da un lato la necessità di razionalizzare costi e filiere, dall’altro l’esigenza di mantenere credibilità e coesione nei territori storici e con la base industriale, che teme nuovi tagli e ristrutturazioni.
Il mercato resta osservatore attento. La performance del titolo Stellantis in Borsa, ancora debole, riflette l’incertezza su strategie e prospettive. Per Filosa, operando principalmente da Detroit, la sfida sarà duplice: preservare i margini in Nord America e rilanciare la competitività europea con un’offerta elettrica capace di competere su prezzo e contenuti, nel contempo fronteggiando una crescente pressione da parte dei costruttori cinesi, nonostante i dazi europei.






