Sky Italia è stata sanzionata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) con una multa di oltre 4,2 milioni di euro per pratiche commerciali ritenute scorrette. Dopo un’indagine approfondita, l’Autorità ha contestato a Sky la comunicazione ingannevole degli aumenti tariffari, l’applicazione degli stessi anche alle offerte Now TV e le promesse non mantenute nelle strategie per la fidelizzazione dei clienti.
Le pratiche scorrette contestate da Antitrust
L’Antitrust ha irrogato a Sky Italia una sanzione complessiva di 4.275.000 euro, suddivisa in tre punti fondamentali. In primo luogo, è stata riconosciuta l’ingannevolezza nelle comunicazioni relative agli aumenti dei costi degli abbonamenti, con informazioni non sufficientemente chiare e trasparenti rivolte agli utenti. In secondo luogo, è stato penalizzato l’applicazione di tali aumenti anche alle offerte Now TV che erano state pubblicizzate con la formula “finché non disdici”, che induceva erroneamente a ritenere che il prezzo sarebbe rimasto fisso per tutta la durata del contratto. Infine, il terzo motivo riguarda le offerte vantaggiose proposte per evitare la disdetta, spesso accompagnate da condizioni non rispettate, in particolare riguardo ai pacchetti TV aggiuntivi e ai servizi accessori come Sky Wi-Fi, generando così aspettative disattese tra i clienti.
La risposta di Sky Italia e le richieste delle associazioni consumatori
Sky Italia ha espresso sorpresa per la sanzione, sottolineando in un comunicato ufficiale che la multa è arrivata nonostante gli sforzi messi in atto per migliorare la trasparenza e mettere il cliente al centro dei processi aziendali. L’azienda ha ribadito la correttezza delle proprie pratiche e ha annunciato l’intenzione di valutare azioni legali nelle sedi opportune. Parallelamente, le associazioni dei consumatori, rappresentate da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, hanno accolto positivamente la decisione dell’Antitrust ma con riserva, evidenziando che tali pratiche scorrette sono purtroppo diffuse e reiterate in vari settori di servizi. Dona ha sollecitato un intervento normativo più rigoroso, auspicando che ogni modifica unilaterale delle condizioni economiche richieda un consenso esplicito da parte dell’utente, superando la prassi del silenzio-assenso, e una comunicazione chiara con conferma di lettura per evitare aumenti inattesi.
Contesto e sviluppo di Sky Italia
Fondata nel 2003 dalla fusione tra Stream TV e TELE+, Sky Italia si è affermata come principale piattaforma pay TV in Italia, con oltre 4,2 milioni di abbonati al 31 dicembre 2023. La società, parte del gruppo Comcast, offre un ampio bouquet di canali e servizi, con contenuti che spaziano da sport a cinema e serie TV, disponibili sia via satellite sia tramite IPTV con dispositivi come Sky Glass e Sky Stream. Tuttavia, la recente decisione dell’Antitrust mette in evidenza la necessità di una maggiore attenzione alle pratiche commerciali e alla tutela dei consumatori, in un mercato sempre più competitivo e regolamentato.





