Roma, 1 novembre 2025 – Anche per la stagione sciistica 2025/2026 gli appassionati della neve si trovano a fronteggiare un significativo aumento delle tariffe degli skipass nelle principali località montane italiane. A denunciarlo è Assoutenti, che alla vigilia della riapertura degli impianti ha diffuso un report dettagliato, evidenziando rincari che, rispetto al 2021, superano anche il 38%.
Rincari consistenti sugli skipass e sugli abbonamenti stagionali
Secondo l’analisi di Assoutenti, i prezzi degli skipass registrano aumenti sia per i biglietti giornalieri sia per gli abbonamenti stagionali. Nel dettaglio, per la stagione invernale 2025/2026, il costo del biglietto giornaliero in alta stagione presenta incrementi significativi in località come Livigno (+8,3% rispetto allo scorso anno), Sestriere e Vialattea (+4,8%), Civetta (+4,5%), Dolomiti Superski e La Thuile (+3,6%), Cervinia (+3,3%) e Courmayeur (+3%). Analogamente, gli abbonamenti stagionali sono saliti del +3,8% in Valle d’Aosta, +2,6% nelle Dolomiti e al Civetta, e +1% a Livigno.

Se si considera il confronto con i prezzi del 2021/2022, i rincari risultano ancora più marcati: il biglietto giornaliero a Livigno è passato da 52 a 72 euro, con un aumento del +38,5%. Incrementi sopra il 30% si segnalano anche per Ski Civetta (+34,6%), Vialattea (+30,7%) e Bormio (+30,4%). L’abbonamento stagionale in Valle d’Aosta è aumentato del +28,4%, mentre il giornaliero Dolomiti Superski e Courmayeur segnano rispettivamente +28,4% e +23,2%.
Questi dati confermano una tendenza al rialzo che dura da anni e che incide pesantemente sul costo complessivo della settimana bianca.
Costi in aumento anche per alloggi e ristorazione
Oltre agli impianti sciistici, i rincari coinvolgono anche strutture ricettive e servizi di ristorazione, fattori che contribuiscono a rendere la vacanza sulla neve sempre più onerosa. Dall’analisi Istat citata da Assoutenti emerge che, negli ultimi quattro anni, i prezzi degli alberghi e degli alloggi invernali sono aumentati mediamente del +26% in Valle d’Aosta, del +32,8% nelle località montane del Veneto e del +36% in Alto Adige.
Anche i costi legati alla ristorazione sono cresciuti sensibilmente: +15,7% in Valle d’Aosta, +26% nelle province di Bolzano e Belluno. La situazione per la stagione 2025/2026 non lascia presagire miglioramenti, con ulteriori aumenti attesi.
Un esempio emblematico è il costo per una settimana di soggiorno in strutture di alto livello: prenotando dal 30 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024, i prezzi per una camera doppia variano da 1.711 euro a Courmayeur fino a raggiungere punte di 58.475 euro in uno chalet di lusso a Ortisei.
Nel complesso, considerando skipass, alloggi, ristoranti e servizi locali, la spesa media per una settimana bianca si attesta tra i 1.500 e i 1.750 euro a persona, segnando un incremento medio dell’8% rispetto all’anno precedente.
Il commento di Assoutenti: rincari ingiustificati e impatto sui consumatori
Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha duramente criticato gli aumenti tariffari, ritenendoli “del tutto ingiustificati e inaccettabili”. Melluso sottolinea che “l’inflazione in Italia è sotto controllo e le tariffe energetiche, che nel 2022 avevano gravato sui costi degli impianti, sono tornate alla normalità”.
Secondo il presidente, i prezzi elevati stanno spingendo una parte consistente della popolazione a rinunciare alla classica settimana bianca, con un calo delle presenze in montagna che nel 2024 ha raggiunto quota un milione di italiani in meno rispetto all’anno precedente, e addirittura quattro milioni in meno rispetto al 2023.
La denuncia di Assoutenti mette quindi in luce come la combinazione di rincari su skipass, alloggi e ristorazione stia mettendo a dura prova le famiglie italiane che vogliono godersi la neve, trasformando una tradizione consolidata in un lusso sempre meno accessibile.





