È partita oggi a Roma, in occasione del convegno al Senato e alla vigilia del XXVII congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), la raccolta firme per una proposta di legge d’iniziativa popolare che mira ad aumentare di 5 euro il prezzo dei pacchetti di sigarette. L’iniziativa è promossa da AIOM, dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, dalla Fondazione Umberto Veronesi e dalla Fondazione AIOM con l’obiettivo di contrastare il tabagismo, principale fattore di rischio oncologico, e finanziare il Servizio sanitario nazionale.
Sigarette: accise più alte per disincentivare il fumo e sostenere la sanità pubblica
La proposta di legge prevede un incremento fisso di 5 euro sulle accise applicate a tutti i prodotti da fumo e da inalazione di nicotina, comprese sigarette elettroniche e tabacco riscaldato. Si punta a raccogliere entro la primavera del 2026 almeno 50.000 firme autenticate per sottoporre il testo al Parlamento. “Nonostante le norme più restrittive introdotte negli ultimi decenni, ancora troppi cittadini fumano”, hanno sottolineato i promotori tra cui Francesco Perrone, presidente AIOM, Daniele Finocchiaro, consigliere delegato Fondazione AIRC, Giulia Veronesi della Fondazione Veronesi e Saverio Cinieri, presidente Fondazione AIOM.

Secondo gli oncologi, l’aumento del prezzo rappresenta “l’unica strategia efficace per abbattere drasticamente il numero di fumatori”. I dati internazionali confermano che un incremento di 5 euro potrebbe ridurre i consumi di tabacco fino al 37%. In Italia, dove le accise sono tra le più basse d’Europa (3,19 euro per pacchetto contro i 7,45 della Francia e i 9,92 dell’Irlanda), la misura ha quindi un impatto potenzialmente molto rilevante.
Il peso del tabagismo sulla salute pubblica e sull’economia
Il tabagismo è responsabile di circa 93.000 decessi annuali in Italia e di numerose patologie oncologiche, come tumori del polmone, cavo orale, esofago, pancreas, colon, vescica, oltre a malattie respiratorie e cardiovascolari. Le spese sanitarie dirette e indirette legate al fumo delle sigarette ammontano a circa 24 miliardi di euro l’anno, con 1,64 miliardi solo per le ospedalizzazioni. Il provvedimento, oltre a scoraggiare il fumo soprattutto tra i giovani, genererebbe risorse aggiuntive a favore del sistema sanitario pubblico, fondamentale per far fronte all’aumento della domanda di cure in un Paese con popolazione sempre più anziana.
La raccolta firme coinvolgerà medici oncologi e volontari su tutto il territorio nazionale, con la speranza di ottenere un ampio consenso istituzionale per una legge che possa rappresentare un passo decisivo nella lotta al cancro e nel sostegno alla sanità pubblica italiana.



