Nuovo scontro tra Cina e Parlamento europeo sull’export: ecco la dura accusa di Pechino a Bruxelles
La Cina ha espresso una netta condanna alla recente mozione approvata dal Parlamento europeo, che ha sollevato “grave preoccupazione” per le restrizioni imposte da Pechino sull’export delle terre rare, elementi strategici fondamentali per numerosi settori industriali globali. La mozione, votata giovedì, ha denunciato come tali misure abbiano “gravemente compromesso le catene di approvvigionamento globali” e ha chiesto la rapida revoca delle limitazioni.
La risposta di Pechino alla mozione europea
Un portavoce della missione cinese presso l’Unione Europea ha espresso “forte insoddisfazione e ferma opposizione” contro l’iniziativa del Parlamento europeo. In una nota ufficiale, ha esortato l’Eurocamera a “cessare di politicizzare e trasformare ogni questione commerciale in una questione di sicurezza”, accusandola di adottare “doppi standard in materia di controllo delle esportazioni”. La posizione cinese riflette la volontà di difendere la propria sovranità economica e politica, contestando la lettura europea che interpreta le restrizioni come un atto di pressione geopolitica.
Contesto e implicazioni geopolitiche
La Repubblica Popolare Cinese, con i suoi oltre 1,4 miliardi di abitanti e una delle economie più grandi e dinamiche al mondo, detiene un ruolo cruciale nel mercato globale delle terre rare, risorse indispensabili per la produzione di tecnologie avanzate. La recente decisione di limitare l’esportazione di questi materiali ha suscitato forte allarme in Europa, dove numerose industrie dipendono da tali forniture.
Il Parlamento europeo, organo democraticamente eletto che rappresenta i cittadini dell’Unione, ha assunto una posizione rigorosa, sottolineando la necessità di garantire la stabilità delle catene di approvvigionamento e la sicurezza economica. Tuttavia, la reazione cinese evidenzia le tensioni persistenti nei rapporti tra Pechino e Bruxelles, in un quadro di crescente competizione strategica e commerciale a livello internazionale.
In questo scenario, il confronto tra le istituzioni europee e il governo cinese si inserisce in un contesto più ampio di negoziazioni e scontro diplomatico che coinvolge non solo il controllo delle risorse, ma anche la definizione delle regole del commercio globale nel XXI secolo.






