Milano, 27 novembre 2025 – La Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) è al centro di un’indagine della Procura della Repubblica di Milano che ha notificato un decreto di perquisizione e un avviso di garanzia al suo amministratore delegato, Luigi Lovaglio. Le ipotesi di reato riguardano ostacolo alle funzioni di vigilanza e manipolazione di mercato nell’ambito della scalata a Mediobanca, un’operazione che ha coinvolto anche altri importanti protagonisti del mondo finanziario e imprenditoriale italiano.
Le accuse e gli indagati coinvolti nella scalata a Mediobanca
L’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Roberto Pellicano e dai pm Luca Gaglio e Giovanni Polizzi, è incentrata su un presunto accordo irregolare tra l’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio, l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e il presidente di Luxottica e holding Delfin, Francesco Milleri. Secondo gli inquirenti, i tre avrebbero concordato in modo non dichiarato al mercato la scalata a Mediobanca, conclusasi tra gennaio e ottobre 2025, violando le normative vigenti e ostacolando le autorità di vigilanza come Consob e Banca Centrale Europea.
Il fulcro dell’indagine riguarda la procedura dell’Accelerated Book Building (Abb), tramite cui nel novembre 2024 il Ministero dell’Economia ha dismesso il 15% di azioni Mps. Questo pacchetto azionario è stato acquisito da Delfin, Gruppo Caltagirone, Banco Bpm e Anima. La mancata trasparenza sugli accordi e il coordinamento negli acquisti di azioni avrebbero inoltre evitato l’obbligo di lanciare un’Offerta pubblica di acquisto (Opa) su Mediobanca, come previsto dalla legge al superamento della soglia del 25% del capitale.
Anche le società Gruppo Caltagirone e Delfin risultano indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti (legge 231/2001), in relazione ai reati contestati ai loro vertici.
La posizione di Monte dei Paschi e il profilo di Luigi Lovaglio
In una nota ufficiale, Mps ha dichiarato di essere “confidente di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato” e ha manifestato “piena fiducia nelle Autorità competenti, a cui conferma completa collaborazione”. L’avviso di garanzia notificato a Luigi Lovaglio riguarda specificamente le accuse di manipolazione di mercato e ostacolo alle funzioni di vigilanza.
Luigi Lovaglio, nato nel 1955 a Potenza, è amministratore delegato e direttore generale di Monte dei Paschi di Siena dal febbraio 2022. Con oltre 40 anni di esperienza nel settore bancario, Lovaglio ha ricoperto ruoli di rilievo in UniCredit e in altre istituzioni finanziarie europee. È noto per aver guidato il rilancio di Mps dopo le difficili fasi di ricapitalizzazione e ristrutturazione, trasformando la banca in un attore chiave nel riassetto del sistema creditizio italiano.
Le indagini proseguono con l’acquisizione di ulteriori documenti da parte della Guardia di Finanza, mentre il caso continua a tenere alta l’attenzione sul delicato equilibrio tra grandi gruppi finanziari e autorità di vigilanza nel mercato italiano.
Potrebbe interessarti anche questo articolo: Unicredit presenta ricorso al Consiglio di Stato per chiarire gli effetti del golden power

