Roma, 26 agosto 2025 – In vista della Legge di bilancio 2026, il governo Meloni sta definendo un articolato piano per favorire un aumento strutturale dei salari, destinato a sostenere in particolare i redditi medio-bassi. Le misure previste si articolano su più fronti e mirano a rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori, con attenzione anche al rinnovo dei contratti collettivi.
Le strategie per incrementare i salari
Tra le ipotesi più concrete c’è quella di una flat tax sulle componenti variabili dello stipendio, che interesserebbe straordinari, lavoro festivo, notturno e premi di produttività. L’intento è quello di applicare un’aliquota agevolata, inferiore a quella ordinaria Irpef, per alleggerire il carico fiscale e aumentare il netto in busta paga. La detassazione potrebbe prendere spunto dalla misura vigente per la produttività, fissata al 5% di aliquota con un tetto a tremila euro, ma con parametri da ridefinire.
Parallelamente, il governo valuta incentivi per favorire il rinnovo tempestivo dei contratti collettivi, evitando così la perdita di valore salariale dovuta a ritardi. Tra le ipotesi, si considera l’automatismo dell’adeguamento delle retribuzioni all’indice Ipca nei casi di rinnovo contrattuale oltre i 24 mesi dalla scadenza, accompagnato da incentivi dedicati.
Coperture finanziarie e contributo delle banche
Il principale nodo da sciogliere riguarda le risorse necessarie a finanziare queste misure. Tra le opzioni sul tavolo di Palazzo Chigi c’è l’idea di un contributo a carico del settore bancario, da negoziare con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI). A settembre è previsto un incontro per aprire un confronto su questo tema, escludendo però il ritorno dell’imposta sugli extraprofitti bancari. Si ipotizza invece un intervento sulle imposte differite attive (DTA) per reperire fondi.
Le misure fiscali e sociali della Manovra 2025 confermate
La recente legge di bilancio 2025, già approvata, ha introdotto importanti interventi di sostegno ai redditi medio-bassi, tra cui il taglio strutturale del cuneo fiscale esteso fino a 40.000 euro di reddito e la revisione delle aliquote Irpef a tre scaglioni. Inoltre, sono stati potenziati bonus per famiglie, congedi parentali e detrazioni per spese scolastiche, oltre a incentivi per l’occupazione stabile e la detassazione dei premi di produttività prorogata fino al 2027.
Il governo punta dunque a consolidare e ampliare queste politiche, con l’obiettivo di aumentare concretamente il reddito disponibile dei lavoratori italiani e sostenere la crescita economica nel prossimo biennio.






