Roma, 24 settembre 2025 – Proseguono i lavori sul testo della rottamazione quinquies, la definizione agevolata dei debiti fiscali attesa nella Legge di Bilancio 2026. L’iniziativa, fortemente seguita dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, mira a favorire il rientro dei contribuenti in difficoltà, ma con un occhio attento alla sostenibilità finanziaria per le casse dello Stato. Tra le novità più rilevanti emergono l’introduzione di un ticket d’ingresso e l’estensione della misura anche agli avvisi bonari notificati entro il 31 dicembre 2023.
Le novità della rottamazione quinquies: ticket d’ingresso e riduzione dei costi
La proposta iniziale della rottamazione quinquies, presentata in Commissione Finanze del Senato e promossa dalla Lega, prevedeva un costo per lo Stato superiore a 5 miliardi di euro per il solo 2026. Per questo motivo, il Ministero dell’Economia, guidato da Giancarlo Giorgetti, sta valutando correttivi per contenere la spesa pubblica, senza però rinunciare a una misura di pace fiscale ampia e inclusiva.
Uno degli elementi chiave in fase di definizione è l’introduzione di un ticket d’ingresso: un versamento iniziale, stimato intorno al 5% del debito complessivo da saldare, da effettuare entro le prime scadenze. Questa soluzione intende sostituire le maxi rate elevate (fino al 20% del debito) previste nelle precedenti edizioni, rendendo più sostenibile l’adesione e gestendo meglio l’impatto finanziario. Tale meccanismo mira a scoraggiare i cosiddetti “rottamatori di professione”, ossia quei contribuenti che hanno utilizzato le precedenti definizioni agevolate senza poi completare il pagamento, provocando perdite per l’Erario.
In parallelo, si valuta un restringimento della platea dei debiti e dei debitori ammessi, focalizzandosi su debiti di importo significativo e escludendo chi non ha rispettato precedenti accordi di pagamento. Inoltre, si prospetta una riduzione della durata massima del piano di rientro: da 10 a 9 anni.
Estensione agli avvisi bonari e inclusione di tutti i carichi notificati al 31 dicembre 2023
Tra i 114 emendamenti presentati alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato entro il 22 settembre, spicca un testo a firma del senatore Claudio Lotito di Forza Italia, che propone un ampliamento della rottamazione. L’emendamento suggerisce di estendere la definizione agevolata non solo ai carichi affidati all’agente della riscossione entro fine 2023, ma a tutti i debiti notificati entro quella data, includendo quindi anche gli avvisi bonari trasmessi dall’Agenzia delle Entrate.
Questa apertura rappresenterebbe una novità significativa rispetto alle precedenti edizioni della rottamazione, offrendo ai contribuenti la possibilità di sanare anche atti che fino a oggi non erano contemplati dalla pace fiscale. La misura potrebbe coinvolgere un numero più ampio di posizioni debitorie, migliorando la capacità di recupero delle entrate e riducendo il contenzioso.

Criteri di esclusione e modalità di adesione alla rottamazione quinquies
La rottamazione quinquies è pensata per offrire una soluzione concreta ai contribuenti in difficoltà, ma con regole precise per garantire equità e sostenibilità. Sono esclusi dalla sanatoria i debiti relativi a:
- Recupero di aiuti di Stato illegittimi secondo l’Unione Europea;
- Condanne per danni erariali da parte della Corte dei Conti;
- Sanzioni penali, multe e ammende;
- Tributi locali non affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
- Debiti già oggetto di precedenti definizioni agevolate senza la regolarizzazione completa.
Possono aderire persone fisiche, giuridiche, imprese e professionisti, purché abbiano debiti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione entro la data di riferimento. È fondamentale che non vi siano inadempienze gravi su precedenti rateizzazioni, per evitare l’esclusione dalla nuova procedura.
Per facilitare l’adesione, si sta lavorando anche su un piano di rateizzazione più graduale e sostenibile, con un numero maggiore di rate mensili (fino a 120 in 10 anni) e una tolleranza più ampia per eventuali rate non pagate, riducendo così il rischio di decadenza automatica.
Giancarlo Giorgetti e il ruolo chiave nella definizione della manovra fiscale
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in carica dal 22 ottobre 2022 nel Governo Meloni, è una figura centrale nel disegno della rottamazione quinquies. Laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano, con una lunga esperienza parlamentare e amministrativa, Giorgetti ha guidato in precedenza anche il Ministero dello Sviluppo Economico nel Governo Draghi.
Con la sua competenza tecnica e politica, Giorgetti sta cercando di bilanciare l’esigenza di offrire un’opportunità di regolarizzazione ai contribuenti con la necessità di salvaguardare l’equilibrio dei conti pubblici. La sua attenzione è rivolta a evitare che la nuova pace fiscale possa diventare un costo insostenibile per lo Stato, mantenendo un approccio rigoroso verso chi ha già usufruito di precedenti rottamazioni senza saldare il debito.
Prossimi passi e attese per la Manovra 2026
Il testo definitivo della rottamazione quinquies sarà definito nel corso dei lavori sulla Legge di Bilancio 2026, con l’obiettivo di chiudere l’iter entro la fine dell’anno. Le novità emerse finora, come il ticket d’ingresso e l’estensione agli avvisi bonari, rappresentano un equilibrio tra inclusività e rigore fiscale. Si attendono ulteriori dettagli sul piano rateale e sui criteri di esclusione, che saranno fondamentali per l’efficacia della misura e per incentivare l’adesione da parte dei contribuenti meritevoli.
Il Ministero dell’Economia, con il supporto dei tecnici del MEF, continuerà a monitorare l’impatto finanziario e a calibrare la rottamazione quinquies per garantire una gestione sostenibile della pace fiscale e contribuire al rilancio della compliance fiscale nel Paese.






