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Home Economia

Rincari bollette: l’acqua sale fino a 500 euro a famiglia: ecco dove costa di più

by Redazione
21 Marzo 2025
Emergenza acqua al Sud: un terzo dei capoluoghi raziona la distribuzione

Emergenza acqua al Sud: un terzo dei capoluoghi raziona la distribuzionea | Pixabay @Madhourse - alanews

Lo scorso anno le bollette dell’acqua hanno raggiunto cifre inimmaginabili, ma quali sono le città più care?

Negli ultimi anni, il tema dei rincari delle bollette idriche ha assunto una rilevanza crescente per le famiglie italiane. Secondo il XX Rapporto sul servizio idrico integrato, redatto dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, nel 2024 una famiglia tipo composta da tre persone ha speso in media 500 euro per la bolletta dell’acqua. Questo rappresenta un aumento di 19 euro rispetto all’anno precedente, con un incremento del 4%. Questo dato si inserisce in un contesto più ampio, dove negli ultimi cinque anni le tariffe nazionali sono aumentate del 23%, evidenziando un trend preoccupante che richiede un’analisi approfondita.

Un’analisi regionale delle tariffe

Il rapporto di Cittadinanzattiva, reso pubblico in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, mette in luce le significative differenze tariffarie tra le diverse regioni italiane. La Toscana si posiziona al vertice della classifica regionale, con una spesa media di 748 euro all’anno per le bollette idriche, un incremento di oltre due punti percentuali rispetto all’anno precedente. Al contrario, il Molise risulta la regione con il costo più contenuto, con una spesa che si attesta a 234 euro, un dato che rimane invariato rispetto al 2023.

Particolarmente allarmanti sono i rincari che hanno colpito l’Emilia-Romagna e l’Abruzzo, dove le tariffe hanno visto aumenti superiori all’8,5%. Questi rincari non solo impattano sul bilancio familiare, ma sollevano interrogativi sulla gestione e sull’efficienza del servizio idrico in queste regioni.

Province a confronto: Frosinone al primo posto

Analizzando i dati a livello provinciale, Frosinone emerge come la provincia più costosa, con una spesa annua che sfiora i 917 euro, un incremento di oltre cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questo dato è emblematico delle difficoltà economiche che molte famiglie affrontano, specialmente in un contesto di crisi economica globale.

In netto contrasto, Milano si distingue come il capoluogo più economico, con una spesa di 185 euro. Questa situazione mette in evidenza le disparità non solo regionali, ma anche provinciali, sottolineando come in alcune aree le famiglie possano beneficiare di servizi più efficienti e a costi inferiori. In particolare, Latina ha registrato un calo significativo delle tariffe, con un abbattimento dei costi del 37% rispetto all’anno precedente. Al contrario, Salerno ha visto un aumento delle bollette di oltre il 16%, seguita da Novara, Verbania e Rovigo, dove le percentuali oscillano tra l’11% e il 13%.

La questione della dispersione idrica

Un aspetto cruciale che influisce sulle bollette è la dispersione idrica, un problema che continua a gravare pesantemente sul servizio. Secondo i dati Istat, nel 2022 la dispersione idrica nazionale ha raggiunto il 42,4%, con picchi allarmanti soprattutto al Sud e nelle Isole. In Basilicata, ad esempio, oltre il 65% dell’acqua immessa in rete viene sprecata, un dato che riflette le condizioni critiche delle infrastrutture idriche regionali.

Il caso di Potenza è emblematico: qui la dispersione idrica ha toccato il 70%, portando le autorità locali a dichiarare emergenze idriche e a implementare razionamenti nei periodi di siccità. Questi sprechi non solo aggravano i costi per i consumatori, ma rappresentano anche una sfida significativa per la sostenibilità ambientale.

Possibilità di risparmio e bonus sociali

Nonostante l’aumento generale delle tariffe, il rapporto offre anche spunti di speranza. I risparmi in bolletta sono possibili attraverso una riduzione dei consumi. Ad esempio, una famiglia che limita i propri consumi a 150 metri cubi all’anno potrebbe vedere la propria spesa scendere a 394 euro, con un risparmio di 106 euro rispetto alla media attuale. Inoltre, per le famiglie con un ISEE fino a 9.530 euro, il bonus sociale idrico offre un ulteriore sostegno, con risparmi stimati intorno ai 110 euro.

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