L’Italia riceverà 14,9 miliardi di euro dai fondi del programma SAFE, parte integrante dell’iniziativa più ampia ReArm Europe, concepita per rafforzare la capacità difensiva dell’Unione Europea. Su un totale di 150 miliardi di euro messi a disposizione dalla Commissione Europea, il nostro Paese si colloca tra i principali beneficiari di questo strumento finanziario, che mira a sostenere gli investimenti urgenti e su larga scala nel settore della difesa.
La ripartizione dei fondi di ReArm Europe e le prossime tappe
In totale, sono 19 gli Stati membri che hanno espresso interesse a richiedere prestiti tramite il programma SAFE, destinati a rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa europea. Al primo posto nella graduatoria preliminare figura la Polonia con 43 miliardi di euro, seguita da Francia, Romania e Ungheria, ciascuna con circa 16 miliardi assegnati. La distribuzione definitiva dei fondi dipenderà dai piani dettagliati che ciascun Paese dovrà presentare entro novembre 2025, con la Commissione Europea chiamata a verificarne la conformità ai criteri previsti dal regolamento.
Se il processo seguirà il programma previsto, il Consiglio Europeo darà l’approvazione finale entro la fine dell’anno e i trasferimenti finanziari agli Stati membri partiranno nel primo trimestre del 2026. Il Commissario europeo per la Difesa, Andrius Kubilius, ha definito il lancio di SAFE “un successo storico dell’Unione Europea”, sottolineando che il piano consentirà prestiti a lungo termine a tassi competitivi, volti a garantire che l’industria europea della difesa possa fornire tempestivamente le attrezzature necessarie.
L’importanza dello strumento SAFE per l’Italia
L’adesione italiana a SAFE rappresenta un passo significativo per il rafforzamento della capacità difensiva nazionale ed europea, con un impegno finanziario che potrebbe coprire programmi di difesa previsti tra il 2026 e il 2030, alleggerendo così la pressione sul bilancio nazionale. Lo strumento prevede inoltre che i progetti di investimento si basino preferibilmente su appalti comuni tra più Stati membri, coinvolgendo anche paesi terzi come Ucraina, Norvegia e Regno Unito, al fine di massimizzare l’efficacia e l’impatto degli interventi.
L’Italia ha formalizzato la propria manifestazione di interesse insieme a 17 altri Paesi, e la scadenza per la presentazione delle richieste definitive è fissata al 30 novembre 2025. L’orientamento è quello di utilizzare questi fondi per modernizzare e rafforzare l’industria della difesa, in linea con la revisione intermedia della politica di coesione europea annunciata nel 2025, che include la difesa tra le nuove priorità strategiche per la crescita e la sicurezza del continente.

