La cabina di regia sul PNRR, convocata questa mattina e presieduta dal ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, ha certificato il raggiungimento anticipato di due importanti target strategici affidati al Ministero dell’Interno. Il sottosegretario con delega ai progetti del PNRR, Emanuele Prisco, ha evidenziato come questi risultati, anticipati rispetto alla scadenza prevista del 30 giugno 2026 e ora fissata al 31 dicembre 2025, dimostrino la capacità dell’Italia di rispettare gli impegni presi con l’Europa.
PNRR: rinnovo del parco mezzi dei Vigili del Fuoco
Tra gli obiettivi centrali raggiunti in anticipo figura il rafforzamento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco attraverso il rinnovo del parco mezzi. Sono stati acquistati oltre 3.902 veicoli, superando il target previsto di 3.800, con un mix di 3.750 mezzi leggeri e 360 mezzi pesanti destinati sia alle sedi aeroportuali sia agli ambiti urbani delle grandi città. Questo risultato ha ricevuto un apprezzamento ufficiale dalla Commissione Europea, che ha lodato la puntualità e l’efficacia nell’attuazione degli investimenti.
Progetti urbani integrati e sinergia istituzionale
Un altro target anticipato riguarda i Piani Urbani Integrati, sviluppati in collaborazione con la Banca Europea per gli Investimenti, i cui risultati si sono rivelati superiori alle previsioni iniziali. Prisco ha sottolineato come tali traguardi siano il frutto di un lavoro condiviso tra tutte le articolazioni dello Stato, dalle amministrazioni centrali a quelle territoriali, e ha ringraziato il ministro Foti insieme alle strutture amministrative per la loro capacità operativa e il costante monitoraggio.
Il sottosegretario ha inoltre assicurato che si continua a vigilare sull’andamento degli ulteriori target previsti per giugno 2026, che sono attualmente in linea con le previsioni. Ha ribadito che il PNRR non rappresenta solo una serie di scadenze da rispettare, ma uno strumento strategico per rendere l’Italia più sicura, moderna e credibile, tenendo presente che le risorse non sono a fondo perduto, ma rappresentano un debito per le future generazioni.






