Roma, 27 agosto 2025 – Per bloccare l’aumento automatico dell’età pensionabile di tre mesi previsto nel 2027, dovuto all’incremento della speranza di vita, servono almeno tre miliardi di euro all’anno. A rivelarlo sono i tecnici che stanno lavorando al dossier sulle pensioni, evidenziando l’impatto economico e sociale di questa misura.
L’impatto economico del blocco dell’aumento dell’età pensionabile
Secondo le analisi, il blocco dell’incremento coinvolgerebbe circa 500mila lavoratori pubblici e privati, che potrebbero andare in pensione nell’anno interessato senza dover aspettare i tre mesi in più previsti. Si tratta di un costo stimato intorno a 2,7 miliardi di euro, dati riferiti al 2024 e comprensivi del rateo di tredicesima. Tuttavia, la cifra sale ulteriormente se si considera anche lo sblocco del Trattamento di Fine Rapporto (Tfr), attualmente depositato presso la tesoreria dell’INPS.
Un ulteriore elemento che incide sui costi è il fatto che nel 2027 raggiungeranno i 67 anni i cosiddetti baby boomer, la generazione nata tra il 1946 e il 1964, aumentando così il numero di pensionamenti potenziali. Nonostante ciò, nel primo anno di applicazione il costo complessivo sarebbe inferiore, grazie a un effetto graduale.






