Roma, 17 settembre 2025 – Importanti novità sono state annunciate in merito ai pedaggi autostradali e al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, due temi strategici per le infrastrutture italiane. Il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), Nicola Zaccheo, ha illustrato le nuove linee guida sui pedaggi, mentre il progetto del ponte più lungo al mondo vive una nuova fase di rilancio tecnico e operativo.
Pedaggi autostradali: verso una riduzione e più trasparenza
Durante la presentazione del rapporto annuale alla Camera, Nicola Zaccheo ha annunciato che da gennaio 2026 i pedaggi autostradali saranno strettamente collegati agli investimenti effettivamente realizzati, con una conseguente riduzione per gli utenti. Il nuovo sistema tariffario, che sarà approvato nelle prossime settimane, introdurrà un meccanismo di rimborso in caso di limitazioni alla circolazione dovute a cantieri o interruzioni. In queste situazioni, l’utente potrà ottenere un rimborso proporzionale alla riduzione del pedaggio sulla tratta interessata.
Inoltre, l’ART sta lavorando a una maggiore trasparenza delle informazioni sui servizi autostradali, inclusi tempi di percorrenza, distribuzione delle colonnine per la ricarica elettrica e modalità di pagamento, per migliorare la programmazione dei viaggiatori. Zaccheo ha sottolineato come le misure mirino a “garantire un equilibrio tra sostenibilità economica delle concessioni, efficienza gestionale e contenimento dei costi per gli utenti“.
Questi cambiamenti si inseriscono nel più ampio contesto della riforma delle concessioni autostradali, rafforzando il ruolo dell’ART nella definizione e nel controllo dei piani economico-finanziari, con l’obiettivo di evitare ritardi e distorsioni del passato.
Ponte sullo Stretto di Messina: il progetto definitivo e le innovazioni tecnologiche
Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta una sfida ingegneristica senza precedenti: con una campata centrale di 3.300 metri e una lunghezza totale di 3.666 metri, sarà il ponte sospeso più lungo al mondo. Le due torri avranno un’altezza di 399 metri, mentre l’impalcato, largo circa 60 metri, ospiterà due carreggiate stradali con tre corsie per senso di marcia, oltre a una doppia linea ferroviaria.
Dopo la sospensione dell’opera nel 2013 per problemi finanziari e normativi, il governo italiano ha riavviato nel 2023 l’iter per la realizzazione del ponte con un investimento complessivo stimato a circa 13,5 miliardi di euro. Il progetto definitivo aggiornato nel 2024 incorpora le più recenti normative in materia di sicurezza, sostenibilità ambientale e tecnologie costruttive, ispirandosi a esempi internazionali come il ponte Osman Ghazi in Turchia.
La valutazione di impatto ambientale ha ottenuto parere favorevole, con prescrizioni da attuare in fase esecutiva, e il comitato scientifico ha espresso un giudizio positivo confermando la compatibilità del progetto. Dal punto di vista sismico, il ponte è progettato per resistere a forti terremoti, sfruttando la natura intrinsecamente flessibile dei ponti sospesi, già testata con successo in aree ad elevata sismicità come California e Giappone.
Un’opera simbolo per il rilancio infrastrutturale italiano
L’opera, che collegherà la Sicilia alla Calabria attraversando lo Stretto di Messina, si configura non solo come una straordinaria infrastruttura multimodale, ma anche come un volano di sviluppo economico e territoriale. Con una capacità massima di 6.000 veicoli e 200 treni al giorno, il ponte costituirà uno snodo cruciale per il sistema dei trasporti nazionale, integrandosi con le reti ferroviarie e autostradali esistenti.
Il presidente Nicola Zaccheo, con un passato da manager nel settore aerospaziale e una consolidata esperienza nella regolamentazione dei trasporti, guida l’ART in un momento di trasformazione e innovazione, mirando a garantire efficienza, trasparenza e sostenibilità per le infrastrutture di trasporto italiane.





