Il dibattito sull’imposta patrimoniale torna al centro della scena politica italiana nell’ambito della Manovra finanziaria 2026, con un acceso confronto tra le forze di Governo e l’opposizione. La questione è tornata a far discutere dopo che Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, ha respinto con fermezza la proposta avanzata da Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, di introdurre un contributo di solidarietà dell’1% per i cittadini con patrimoni superiori ai 2 milioni di euro annui.
Il nodo politico sull’imposta patrimoniale
La premier Meloni ha definito l’ipotesi di patrimoniale come una “ricorrente proposta della sinistra” che “non vedrà mai la luce con il governo attuale”. La risposta non si è fatta attendere: Elly Schlein, leader del Partito Democratico, ha attaccato duramente l’Esecutivo, accusandolo di favorire i più ricchi con politiche fiscali che aumentano la pressione tributaria sui ceti medi e popolari.
L’imposta patrimoniale, che colpisce sia il patrimonio mobile sia quello immobiliare, è tradizionalmente uno strumento utilizzato in Italia in situazioni di emergenza economica o sanitaria, come avvenuto in passato durante guerre o crisi finanziarie. L’introduzione di una tassa patrimoniale può essere “straordinaria”, applicata una sola volta, o “periodica”, con versamenti regolari.
Funzionamento e precedenti storici
La patrimoniale si applica su beni come denaro liquido, immobili, azioni e obbligazioni, ed è stata introdotta più volte nella storia italiana per far fronte a spese straordinarie: dalla prima guerra mondiale con il governo Nitti nel 1919, alla ricostruzione post Seconda guerra mondiale, fino al prelievo emergenziale del 1992 durante la crisi finanziaria. Più recentemente, nel 2021, un tentativo di introdurre una patrimoniale progressiva è stato bloccato dall’allora governo Conte II durante l’emergenza Covid.
Le “patrimoniali nascoste”
Secondo uno studio della CGIA di Mestre, in Italia esistono numerose “patrimoniali nascoste”, come l’IMU e l’imposta di bollo, che nel loro complesso hanno generato un gettito di circa 46 miliardi di euro nel 2017, con una maggioranza proveniente dalle imposte sugli immobili.
Il dibattito sull’imposta patrimoniale si conferma dunque un tema centrale e divisivo nel panorama politico italiano, con implicazioni profonde su equità sociale, sviluppo economico e sostenibilità delle finanze pubbliche.






