Roma, 1° novembre 2025 – Da oggi entrano in vigore le nuove disposizioni che comportano un aumento dei costi per il conseguimento della patente B, la licenza più diffusa per la guida di autoveicoli comuni in Italia. Le modifiche, introdotte dal decreto ministeriale 191 e dal decreto dirigenziale 392 del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMIT), riguardano principalmente il compenso degli esaminatori e possibili variazioni nelle ore obbligatorie di guida con istruttore.
Incremento del costo della patente B: cosa cambia dal 1° novembre
Il decreto ministeriale 191, entrato in vigore oggi, ridefinisce il sistema di remunerazione degli esaminatori delle prove di guida, passando da un compenso variabile in base alla distanza tra la residenza dell’esaminatore e il luogo dell’esame a un compenso forfettario fisso. Se il forfait previsto sarà di circa 275 euro a seduta, come indicano le anticipazioni, tale costo sarà suddiviso fra i candidati. Per ogni candidato la spesa aggiuntiva si aggirerà tra i 40 e i 50 euro rispetto al passato.

Questo incremento, seppur rilevabile, deve essere considerato nel contesto dell’intero percorso formativo, che può arrivare a costare fino a 900 euro nelle grandi città, comprendendo iscrizione, lezioni teoriche, foglio rosa ed esercitazioni pratiche. Pertanto, il maggior esborso non dovrebbe incidere in modo significativo sulla sostenibilità economica complessiva del conseguimento della patente B.
Ore di guida obbligatorie: il possibile aumento e le sue implicazioni
Attualmente, per ottenere la patente B sono obbligatorie almeno 6 ore di guida con un istruttore a bordo di veicolo con doppi comandi, di cui 2 su strade extraurbane o autostrade e 2 dopo il tramonto. Questa soglia rimane invariata al momento, ma la riforma del Codice della Strada vigente dal dicembre 2024 ha previsto la possibilità di aumentare facilmente il numero minimo di ore tramite decreto ministeriale.
Fonti vicine al Ministero indicano che potrebbe essere imminente un provvedimento che alzi le ore obbligatorie da 6 a 8, con un conseguente aumento dei costi per i candidati. Tuttavia, l’impatto reale sarà limitato, poiché la maggior parte degli aspiranti guidatori di fatto svolge già un numero di ore di guida ben superiore al minimo previsto: secondo Unasca, l’Unione Nazionale Autoscuole, la media si attesta tra 10 e 15 ore.
Normative aggiornate per neopatentati e sanzioni
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada a dicembre 2024, si sono rafforzate anche le regole per i neopatentati. Questi devono rispettare limiti di velocità più bassi (100 km/h in autostrada e 90 km/h su strade extraurbane principali) e sono soggetti a una decurtazione doppia dei punti patente in caso di infrazioni.
Inoltre, è stato esteso a tre anni il divieto per i neopatentati di guidare veicoli con potenza superiore a 75 kW/t, con alcune eccezioni per veicoli elettrici e ibridi. È prevista anche la possibilità di guidare veicoli più potenti se accompagnati da un istruttore esperto.
Per quanto riguarda le sanzioni, le multe per l’uso del telefono al volante sono aumentate, con importi che vanno da 250 fino a 1.400 euro in caso di recidiva, accompagnate da sospensioni fino a tre mesi della patente. Le norme anti-ebbrezza si sono irrigidite, con multe fino a 6.000 euro e sospensione della patente fino a due anni nei casi più gravi.
Il quadro normativo, quindi, si fa più stringente, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale, pur mantenendo un equilibrio nei costi e nei requisiti per il conseguimento della patente B, che rimane una tappa fondamentale per milioni di giovani italiani.

