Milano, 27 ottobre 2025 – Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha lanciato un appello forte e diretto all’Europa durante l’assemblea di Federchimica, sottolineando la necessità di mettere al centro dell’azione comunitaria l’industria attraverso strumenti finanziari innovativi come gli eurobond.
Orsini ha evidenziato come la vera sfida per le imprese italiane non sia tanto rappresentata dai dazi, quanto dall’incertezza normativa e monetaria, in particolare dal cambio euro-dollaro, che penalizza fortemente la competitività europea. In questo contesto, ha ribadito l’urgenza di un’Europa unita e capace di sostenere l’industria con politiche concrete e tempestive.
L’Europa e la sfida della competitività industriale
Durante il suo intervento, Orsini ha rimarcato che “non possiamo lavorare con l’incognita che qualcuno decida di alzare o abbassare la percentuale dei dazi”, mettendo in luce la necessità di stabilità e chiarezza nelle politiche commerciali. Tuttavia, il tema più critico resta il cambio euro-dollaro, una variabile che, secondo il presidente di Confindustria, sta causando una perdita di competitività che l’Europa non sta contrastando efficacemente.
Orsini ha inoltre denunciato come, negli ultimi anni, la politica europea abbia contribuito a un processo di deindustrializzazione, in particolare nei settori dell’auto e dell’automotive, ma anche nel calzaturiero, pelletteria e farmaceutico. “L’Europa ha fatto di tutto per distruggere l’industria, e ora bisogna invertire la rotta”, ha ammonito, auspicando che la Commissione europea abbracci finalmente i principi di neutralità e libertà tecnologica.
Eurobond e PNRR: strumenti per la crescita
Per sostenere concretamente la crescita e la competitività industriale, Orsini ha rilanciato la proposta di emettere eurobond, risorse finanziarie comuni dell’Unione Europea dedicate a investimenti strategici. “Oggi l’Europa dovrebbe fare degli eurobond per mettere al centro l’industria”, ha affermato con convinzione.
In parallelo, il presidente di Confindustria si è detto fiducioso in una rimodulazione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), auspicando che le risorse residue siano orientate verso la crescita industriale. “Noi su quei fondi facciamo affidamento”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di politiche di sostegno che favoriscano investimenti, innovazione e creazione di posti di lavoro.
Orsini ha infine ricordato l’importanza di mantenere e potenziare misure come Industria 4.0, Industria 5.0, le Zone Economiche Speciali (ZES) e gli incentivi alla ricerca e sviluppo, strumenti fondamentali per rilanciare il tessuto produttivo italiano nel confronto globale.
Orsini e i dubbi sul green deal
“C’è da chiedersi quali vantaggi ha portato il green deal“. Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea di Federchimica. “Abbiamo bisogno – aggiunge – di agire subito. Si fanno norme per non far lavorare le imprese. Con i soldi degli Europei facciamo i bilanci delle imprese degli altri continenti come ad esempio gli Stati Uniti. Quelli che ci sono in Europa devono essere mandati a casa, questa è l’unica via. La politica non riesce a governare sulla struttura europea. E poi c’è una struttura che non è collegata con la realtà“.






