Con la manovra finanziaria 2025 ormai approvata, si riaffaccia il tema della rottamazione delle cartelle esattoriali, oggetto di un acceso dibattito politico e parlamentare. Nonostante la bocciatura recente dell’emendamento leghista che proponeva la cosiddetta rottamazione quinquies, il tema resta centrale per molti contribuenti in difficoltà con il fisco.
Rottamazione quinquies: la proposta e la sua bocciatura
La rottamazione quinquies è stata immaginata dalla Lega come una nuova sanatoria fiscale che avrebbe consentito ai contribuenti di saldare i debiti con il fisco con condizioni più vantaggiose rispetto alla rottamazione quater in vigore. La proposta prevedeva un piano di pagamento fino a 120 rate mensili, diluendo in 10 anni l’importo dovuto, senza interessi e sanzioni, e con la possibilità di saltare fino a 8 rate non consecutive senza perdere i benefici. Inoltre, avrebbe incluso i debiti affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023, ampliando la platea dei beneficiari.
Tuttavia, questa proposta è stata dichiarata inammissibile dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, principalmente per il numero elevato di rate e per l’eccessiva elasticità nella decadenza dal beneficio, ritenuti incompatibili con le norme vigenti e con l’allocazione legislativa prevista, come nel caso del “decreto Milleproroghe”, dove la norma non risultava appropriata.
Il contesto politico ed economico
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha mantenuto una linea rigorosa, opponendosi alla nuova pace fiscale per evitare ulteriori pressioni sui conti pubblici, in un quadro internazionale segnato dall’incertezza dovuta al conflitto russo-ucraino e alla recrudescenza della crisi in Medio Oriente. La maggioranza governativa guidata da Giorgia Meloni ha invece concentrato la manovra sulle misure di sostegno ai redditi medio-bassi attraverso il taglio del cuneo fiscale e la revisione delle aliquote IRPEF, nonché su investimenti per la difesa e per il welfare.
La manovra finanziaria 2025 e le priorità del Governo
Tra le priorità della Legge di Bilancio 2025 si segnalano:
- Taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40.000 euro, con una detrazione fissa di 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro, e la conferma della revisione a tre scaglioni delle aliquote IRPEF.
- Sostegni alla famiglia, come il bonus bebè da 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato, con limiti di ISEE fino a 40.000 euro, e l’ampliamento dei congedi parentali indennizzati.
- Rafforzamento della spesa per il Servizio Sanitario Nazionale e misure per incentivare l’occupazione stabile, in particolare attraverso sgravi contributivi e detassazioni.
- Impegno per incrementare le spese militari, in linea con gli impegni NATO, con una quota destinata agli armamenti pari al 3,5% del PIL.
Cosa fare se si ha un debito con il fisco
Rimane aperta la possibilità per i contribuenti di accedere alle attuali forme di rateizzazione previste dalla rottamazione quater, la cui sesta rata è in scadenza a dicembre 2024, con una tolleranza fino al 9 dicembre. Per chi non può più aderire alle misure agevolative, è consigliabile rivolgersi a consulenti fiscali per valutare soluzioni personalizzate di dilazione del debito.
Anche se la nuova rottamazione quinquies non è stata inserita nella manovra, la Lega ha annunciato l’intenzione di presentare una proposta di legge autonoma, distinta dalla legge di Bilancio, per favorire una pace fiscale più ampia e flessibile.






