La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali entra nel vivo con la legge di Bilancio. Dopo settimane di discussioni politiche, il governo ha scelto una strada più contenuta rispetto alla proposta iniziale: stop alle 120 rate, il limite massimo scende a 96.
Cosa prevede la nuova rottamazione delle cartelle
La misura riguarda i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 2000 e il 2023. I contribuenti potranno estinguere le pendenze con piani modulabili fino a otto anni, in base all’importo e alla capacità contributiva. La novità più evidente è l’introduzione di una rata minima di 50 euro, pensata per evitare spese di gestione sproporzionate rispetto ai piccoli debiti.
Chi ha importi contenuti dovrà chiudere in tempi più rapidi, mentre chi ha debiti maggiori potrà spalmare i versamenti fino al tetto massimo di 96 rate.
Le esclusioni: chi resta fuori
Il provvedimento non sarà aperto a tutti. Secondo le ipotesi in discussione, verranno esclusi coloro che avevano aderito a precedenti sanatorie senza rispettare i pagamenti. L’obiettivo dichiarato è premiare i contribuenti che hanno dimostrato correttezza, evitando che la rottamazione diventi un premio per i morosi seriali.
Decadenza più flessibile
Un’altra novità riguarda il regime delle decadenze. Con le vecchie rottamazioni bastava saltare una rata per perdere i benefici. Ora, la revoca scatterà solo dopo otto rate non pagate, anche non consecutive. Una scelta che introduce maggiore tolleranza e che dovrebbe ridurre il numero di contribuenti esclusi per semplici difficoltà momentanee.
L’impatto sui conti pubblici
Il nodo centrale resta la sostenibilità della misura. Il piano dovrà essere coordinato con il Documento programmatico di finanza pubblica, per garantire che non pesi in modo eccessivo sul deficit. La riduzione delle rate da 120 a 96 è stata motivata proprio da ragioni di equilibrio di bilancio: un periodo di dilazione troppo lungo avrebbe reso meno credibile il recupero delle somme.
Perché la nuova rottamazione delle cartelle conviene
Per i cittadini, la nuova rottamazione offre vantaggi concreti:
- Pagamenti più gestibili grazie alla rateizzazione lunga.
- Maggior tutela in caso di difficoltà, con il nuovo limite di otto rate saltate.
- Rata minima di 50 euro, che consente anche ai piccoli debitori di aderire senza pesi eccessivi.
Chi resta fuori, però, rischia di non avere più chance: le istituzioni stanno chiarendo che non ci saranno ulteriori sanatorie a breve termine.
Una misura attesa
Il tema delle cartelle esattoriali è sempre tra i più caldi per la politica italiana. Con oltre mille miliardi di crediti ancora da riscuotere, lo Stato cerca un compromesso tra recupero effettivo e sostegno ai contribuenti in difficoltà. Questa quinta edizione della rottamazione – già ribattezzata rottamazione quinquies – punta a ridurre le rigidità, ma senza compromettere la tenuta dei conti pubblici.
La discussione in Parlamento definirà i dettagli, ma una cosa è chiara: per milioni di famiglie e imprese la nuova sanatoria rappresenta una possibilità concreta di chiudere conti pendenti e ripartire.






