La divisione gaming di Microsoft Xbox si prepara a un nuovo significativo ridimensionamento del personale a livello globale. Secondo fonti di Bloomberg, la prossima settimana è atteso un ulteriore giro di licenziamenti che rappresenterebbe la quarta ondata in meno di due anni. Questa riorganizzazione aziendale mira a migliorare la redditività dopo l’importante acquisizione di Activision Blizzard, finalizzata nel 2023 per 69 miliardi di dollari
Quarta ondata di licenziamenti nella divisione Xbox
Negli ultimi 18 mesi, la divisione Xbox ha già subito tagli consistenti: 1.900 dipendenti licenziati a gennaio 2024 e altri 650 a settembre dello stesso anno, con la chiusura degli studi Arkane Austin e Alpha Dog Games e la fusione di Roundhouse Studios in ZeniMax Online Studios. Ora è in arrivo un’ulteriore riduzione stimata intorno al 3,2%, che coinvolgerà circa 650 persone principalmente in ruoli aziendali e di supporto, come confermato da una lettera interna di Phil Spencer, capo della divisione gaming Microsoft.
Nonostante i tagli, Spencer ha rassicurato il personale che nessuno studio sarà chiuso e nessun gioco o progetto in sviluppo verrà cancellato. La mossa fa parte di una strategia più ampia per allineare le risorse a una crescita sostenibile nel lungo termine, in un momento definito dallo stesso dirigente come “difficile” ma necessario per il futuro del business.
Performance e innovazioni recenti
Nel primo trimestre del 2025, i ricavi da contenuti e servizi Xbox sono cresciuti dell’8% su base annua, segnale di un mercato in espansione nonostante le difficoltà interne. Recentemente, Microsoft e Meta hanno lanciato una versione limitata del visore di realtà mista Quest 3s Xbox Edition, che integra la piattaforma di gioco Xbox con le applicazioni di svago e lavoro dei dispositivi Meta Quest, sottolineando l’impegno verso l’innovazione tecnologica e le esperienze immersive.
Questi sviluppi si inseriscono in un contesto più ampio, in cui Microsoft continua a investire nelle sue piattaforme di gaming e di intelligenza artificiale, pur dovendo fare i conti con la necessità di ottimizzare costi e risorse dopo l’espansione record avvenuta con l’acquisizione di Activision Blizzard e l’integrazione di migliaia di nuovi dipendenti.






