Roma, 27 ottobre 2025 – Nel nuovo libro di Bruno Vespa, Finimondo, in uscita giovedì 30 ottobre per Mondadori-Rai Libri, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affronta temi cruciali legati alle politiche energetiche e finanziarie del governo. L’intervista, anticipata da una nota, offre uno spaccato sulle posizioni della premier riguardo le concessioni idroelettriche e il contributo richiesto alle banche, con un approccio volto a sostenere le fasce più deboli della società.
Meloni su rinnovo delle concessioni idroelettriche e revisione delle tariffe
“Una volta che l’Europa avrà definito un esatto quadro normativo, al momento di rinnovare le concessioni sulle centrali dell’energia idroelettrica, dovremmo parlare molto chiaramente con i gestori e rivedere anche le tariffe”, afferma Meloni, sottolineando la necessità di un dialogo trasparente con i gestori per migliorare la gestione di questa risorsa energetica.

La premier si dichiara inoltre d’accordo con Carlo Calenda sul punto della revisione tariffaria e aggiunge che l’energia idroelettrica è “quella per definizione più verde” e potrebbe offrire maggiori benefici attraverso “interventi seri e strutturali, cominciando dal dragaggio delle dighe”.
Il contributo delle banche e la difesa della politica economica
Sul fronte economico, Meloni si rivolge direttamente al mondo bancario, difendendo le misure adottate dal governo per mantenere i conti pubblici in ordine. “Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perché daremmo un segnale sbagliato. Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare”, spiega la premier nel dialogo con Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo. Meloni ricorda che le banche hanno tratto grandi benefici dalle politiche governative, tra cui i 200 miliardi messi a disposizione dal precedente esecutivo per la rinegoziazione dei prestiti con garanzia statale.
“Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro”, conclude la presidente del Consiglio, sottolineando l’auspicio di una collaborazione responsabile da parte del settore bancario per sostenere le politiche sociali del governo.






