Siracusa, 24 ottobre 2025 – In occasione del primo “Education & Open Innovation Forum” di Confindustria, il presidente Emanuele Orsini ha ribadito la necessità di un confronto serrato con il governo sulla manovra economica, evidenziando tre punti fondamentali che richiedono un dialogo approfondito per sostenere la competitività e gli investimenti delle imprese italiane.
Orsini, tre nodi chiave per la manovra economica
Orsini ha sottolineato che, con la decisione di rientrare al 3% nel rapporto deficit/Pil, la capacità di finanziamento della manovra è limitata. Tuttavia, ha evidenziato come alcune criticità nei testi della manovra debbano essere discusse per evitare di frenare la crescita industriale. In particolare, ha indicato tre temi cruciali:
- La Pex al di sotto del 10% e l’esenzione fiscale delle plusvalenze, che rappresentano un limite al rafforzamento patrimoniale delle aziende.
- Il credito d’imposta, che necessita di una revisione per non penalizzare le imprese che reinvestono anche se non generano utili.
- Il fondo di garanzia per le PMI, essenziale per sostenere gli investimenti e mantenere saldo il rapporto tra sistema bancario e imprese.
Il presidente di Confindustria ha ribadito l’importanza di focalizzarsi su questi aspetti, pur riconoscendo che altre questioni meritano attenzione, ma la priorità va data a queste tre aree.
Urgenza di un piano triennale per la manifattura e la competitività
Nel contempo, Orsini ha richiamato l’attenzione sulla situazione critica del settore manifatturiero, in calo da 21 mesi, e ha esortato a definire rapidamente un piano triennale che individui i settori su cui puntare per rilanciare investimenti e competitività, specialmente su logistica e costo dell’energia. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un Ires premiale che sostenga gli investimenti e favorisca la patrimonializzazione delle imprese senza vincoli eccessivi.
Sulla questione energetica, Orsini ha ribadito il ruolo strategico del nucleare di ultima generazione, proposto come soluzione per ridurre i costi energetici, insieme alla creazione di un mercato unico europeo dell’energia che disaccoppi i prezzi delle rinnovabili da quelli delle fonti fossili.
Infine, ha evidenziato la necessità di un dialogo costruttivo tra governo, imprese e sindacati, per affrontare in modo condiviso le sfide della produttività, della sicurezza sul lavoro e della riforma del mercato del lavoro, in un contesto in cui la tutela dell’industria e della coesione sociale devono procedere di pari passo.






