Roma, 17 ottobre 2025 – L’emergenza salariale resta una delle principali criticità affrontate dal sindacato italiano, come sottolineato dal segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, nel corso della kermesse di SkyTG24 ‘Live In’. A margine del commento sulla bozza della manovra economica varata questa mattina dal Consiglio dei Ministri, Landini ha evidenziato le lacune sulle risposte governative, in particolare rispetto al tema del fiscal drag e alla necessità di un intervento più ampio che coinvolga anche i lavoratori del settore pubblico.
Detassazione degli aumenti contrattuali: un passo positivo ma incompleto

Landini ha riconosciuto come per la prima volta il Governo abbia accettato una proposta storica avanzata dalla CGIL, ovvero la detassazione degli incrementi salariali nei rinnovi dei contratti nazionali. “Questa è sicuramente una cosa positiva”, ha affermato, “ma rimane il fatto che tale misura riguarda solo i lavoratori del settore privato, escludendo quelli del pubblico impiego, e questo è un limite significativo”.
Il sindacalista ha ricordato inoltre una richiesta non accolta dal Governo: la restituzione dei circa 2.000 euro medi di tasse in più che i lavoratori dipendenti hanno pagato negli ultimi due anni a causa del fenomeno del fiscal drag, ovvero l’aumento automatico della pressione fiscale derivante dall’inflazione e dalla progressività delle aliquote. “Su questo punto non abbiamo avuto risposta”, ha evidenziato Landini, sottolineando come “senza un intervento su questo tema non ci sarà reale crescita dei salari nel nostro Paese”.
Precarietà e riforma fiscale: temi ancora aperti
Oltre alla questione salariale, il segretario della CGIL ha posto l’attenzione sul problema del superamento della precarietà, che riguarda tanto il settore pubblico quanto quello privato. Landini ha inoltre sottolineato come la manovra non affronti adeguatamente la questione della riforma fiscale, che a suo avviso rappresenta un nodo cruciale per un’effettiva redistribuzione del reddito e per sostenere la crescita economica.
Maurizio Landini, in carica come segretario generale della CGIL dal gennaio 2019, è noto per la sua lunga esperienza nel sindacato metalmeccanico e per il suo impegno costante nelle vertenze sui diritti dei lavoratori e sulle politiche salariali. La sua posizione riflette le istanze di un sindacato che, con oltre 5 milioni di iscritti, continua a essere una voce centrale nel panorama delle relazioni industriali italiane.
Alla luce delle dichiarazioni rilasciate oggi, appare chiaro che il confronto tra Governo e sindacati rimane aperto su temi chiave come la fiscalità, la lotta alla precarietà e l’adeguamento dei salari, tutti elementi fondamentali per garantire un miglioramento delle condizioni di lavoro e per sostenere la domanda interna nel contesto economico attuale.
Fonte: Nicolò Morocutti - Manovra, Landini: "Rimane emergenza salariale. Nessuna risposta su fiscal drag"






