Proseguono le discussioni sulla manovra economica 2026, con un intenso lavoro parlamentare che vede coinvolti i partiti nella segnalazione degli emendamenti. Nel frattempo, la CGIL rilancia la protesta contro le scelte del governo, con il segretario generale Maurizio Landini che chiede modifiche sostanziali.
Manovra, 400 emendamenti segnalati per i partiti
Sono 400 gli emendamenti segnalati che i partiti potranno individuare tra le proposte di modifica presentate alla manovra. Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza della Commissione Bilancio del Senato. La ripartizione tra i vari partiti verrà stabilita domani, ma è stato deciso che sarà garantito uno spazio maggiore ai partiti più piccoli rispetto a quanto previsto aritmeticamente. Inoltre, questi ultimi avranno un giorno in più, rispetto alla scadenza del 18 novembre, per presentare i segnalati. Il complesso degli emendamenti è confermato per venerdì mattina alle ore 10.
Nel frattempo, cresce il pressing su alcuni temi chiave. Forza Italia ha presentato un emendamento per il taglio del secondo scaglione Irpef al 33% e l’estensione della platea fino a 60 mila euro, mentre si avvicina la riproposizione del rinvio e della rateizzazione degli acconti per le partite Iva. Il fondo per le modifiche del Parlamento resta fermo a 120 milioni di euro, e si attende la definizione della divisione tra le varie forze politiche.
Landini e la CGIL: “Questa Legge di Bilancio porta il Paese a sbattere”
Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha definito la manovra come una che “porta il Paese a sbattere”. A margine dell’assemblea nazionale sulla piattaforma Manutenzioni ferroviarie, Landini ha ribadito la richiesta di modifiche sostanziali alla legge di Bilancio, rilanciando lo sciopero generale previsto per il 12 dicembre.
Landini ha spiegato che in questi giorni la CGIL sta incontrando tutte le forze politiche, di governo e opposizione, per motivare la necessità di cambiare la legge di Bilancio soprattutto sui temi di salario e fisco. Tra le richieste del sindacato ci sono l’aumento delle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici e l’estensione della detassazione a tutti i lavoratori, pubblici e privati, non limitandola al tetto di 28 mila euro. Inoltre, si insiste per l’introduzione di un meccanismo automatico che cancelli gli effetti del fiscal drag, che negli ultimi tre anni ha fatto pagare 25 miliardi di tasse in più a lavoratori dipendenti e pensionati. Landini ha rilanciato anche la proposta di una patrimoniale, chiedendo un contributo di solidarietà dell’1,3% ai più ricchi, circa 500 mila persone con una ricchezza netta superiore ai 2 milioni di euro.
Le trattative sulla manovra continuano, con l’attenzione puntata sulle modifiche che potrebbero essere apportate nelle prossime settimane, in vista del voto finale e delle proteste sindacali annunciate.






