Roma, 21 ottobre 2025 – Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore importanti novità legislative per i lavoratori con invalidità e per i beneficiari della Legge 104/1992, la norma cardine che tutela i diritti delle persone con disabilità in Italia. Le recenti modifiche introdotte dalla Legge n. 106/2025 ampliano significativamente le tutele, estendendo i permessi retribuiti e introducendo nuove agevolazioni fiscali e assistenziali.
Permessi lavorativi e congedi straordinari: ampliamenti e nuove tutele
A partire dal nuovo anno, i lavoratori pubblici e privati con invalidità pari o superiore al 74% potranno usufruire di 10 ore aggiuntive di permesso retribuito per visite mediche, esami strumentali e terapie frequenti. Questa possibilità si estende anche ai genitori di figli minorenni con patologie gravi, che potranno accompagnare i propri figli agli accertamenti medici con permessi sempre retribuiti, rimborsati tramite conguaglio INPS dal datore di lavoro.

Il congedo straordinario fino a 24 mesi resta confermato per chi ha un’invalidità certificata del 74% o superiore e include ora anche i titolari di partita IVA. Tale congedo, che può essere fruito anche in modalità frazionata, non è retribuito ma garantisce la conservazione del posto di lavoro e la possibilità di versare volontariamente i contributi previdenziali. Al termine del congedo, il rientro al lavoro potrà avvenire con priorità per lo smart working, ove compatibile con la mansione svolta.
Legge 104, agevolazioni economiche e fiscali aggiornate
Nel 2026 proseguiranno i sostegni economici per le persone con disabilità: gli invalidi dal 74% al 99% riceveranno un assegno mensile di circa 336 euro, mentre i disabili totali al 100% potranno percepire una pensione fino a 747 euro, in base al reddito. L’indennità di accompagnamento di 542,02 euro sarà riservata a chi è non autosufficiente, mentre il bonus anziani di 850 euro sarà erogato agli over 80 con ISEE non superiore a 6.000 euro.
Restano confermati anche l’Assegno di inclusione (ADI) e le maggiorazioni per figli con disabilità nell’Assegno Unico Universale, con importi adeguati all’inflazione. Sul fronte fiscale, le agevolazioni includono detrazioni IRPEF per l’acquisto di autoveicoli, esenzioni dal bollo e dall’imposta di trascrizione, oltre a deduzioni per spese mediche e di assistenza specifica.
Ristrutturazioni e barriere architettoniche: detrazioni e requisiti
Il sostegno alle ristrutturazioni per l’eliminazione delle barriere architettoniche rappresenta uno strumento fondamentale. Gli interventi agevolati comprendono la rimozione di scale o gradini, l’installazione di rampe, montascale, ascensori, l’adeguamento di bagni e cucine, l’ampliamento di porte e passaggi, nonché l’adattamento degli impianti per dispositivi medicali o ausili tecnici.
Le detrazioni fiscali previste dall’articolo 16-bis del TUIR saranno del 50% fino a 96.000 euro per i lavori di rimozione delle barriere, mentre per le ristrutturazioni ordinarie o straordinarie la detrazione sarà del 36% fino a 48.000 euro. In caso di interventi straordinari particolarmente complessi, la detrazione potrà raggiungere il 75-80%. Dal 2026, tuttavia, il bonus barriere architettoniche sarà ridotto al 36% per le abitazioni principali e al 30% per le seconde case.
Per accedere a tali benefici è imprescindibile che la persona con disabilità sia riconosciuta ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della Legge 104, con certificazione di disabilità grave da parte di una commissione medica. Dal 1° gennaio 2025, l’INPS ha assunto la gestione della valutazione bio-psico-sociale integrata, semplificando la procedura per il riconoscimento dello stato di handicap e l’accesso alle agevolazioni.
Legge 104, tutele per caregiver e diritti sul lavoro
La Legge 104 continua a tutelare non solo i lavoratori disabili, ma anche i caregiver familiari con permessi mensili retribuiti, congedo straordinario, esclusione dal lavoro notturno e incentivi economici fino al 70% della retribuzione lorda. Le misure previdenziali includono pensioni anticipate, APE sociale e Quota 41 per lavoratori con invalidità certificata.
Dal punto di vista giurisprudenziale, le recenti sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di Giustizia UE hanno ribadito il diritto all’assistenza anche in orari non convenzionali, come le ore serali o notturne, purché l’assistenza sia reale e documentata. Inoltre, il principio di non discriminazione si estende anche ai caregiver, che hanno il diritto a orari di lavoro flessibili per conciliare lavoro e assistenza familiare, senza che ciò imponga oneri eccessivi ai datori di lavoro.
Questi aggiornamenti rafforzano il quadro normativo italiano a favore della piena integrazione sociale e lavorativa delle persone con disabilità e dei loro familiari, valorizzando il ruolo cruciale del caregiver e migliorando le condizioni di vita attraverso tutele economiche, fiscali e lavorative più ampie e adeguate alle esigenze reali.






