Il Wti del Texas raggiunge i 62,5 dollari al barile (+2,7%), mentre il Brent si riavvicina a 65 dollari. Nonostante ciò, il ribasso dall’inizio dell’anno è significativo, con un calo del 15%. Sale anche l’oro
Le tensioni geopolitiche stanno avendo un impatto significativo sui mercati globali, con un aumento del prezzo del petrolio che merita particolare attenzione. L’inasprimento del conflitto in Ucraina, soprattutto in seguito all’attacco alle basi di bombardieri strategici russi, ha innescato un aumento dei costi del greggio, portando i prezzi a livelli mai visti negli ultimi anni. Nella scorsa settimana, il WTI del Texas ha raggiunto i 62,5 dollari al barile, registrando un incremento del 2,7%. Anche il Brent, il benchmark internazionale, ha visto un aumento del 2,4%, avvicinandosi a quota 65 dollari.
L’impatto delle decisioni dell’OPEC+
La ripresa dei prezzi del petrolio è stata accentuata dall’inadeguatezza delle recenti decisioni dell’OPEC+, che ha annunciato un aumento della produzione al di sotto delle aspettative. Gli analisti avvertono che la strategia del cartello, che mira a mantenere un equilibrio tra offerta e domanda, potrebbe non essere sufficiente per calmare un mercato già teso a causa delle incertezze nelle relazioni internazionali.
Speculazione e timori di conflitto
Particolare attenzione è rivolta alla Russia, che sta intensificando le sue operazioni militari in risposta alle azioni ucraine. Questo scenario ha portato a un aumento della speculazione nei mercati, con gli investitori preoccupati che un conflitto prolungato possa interrompere le forniture di petrolio dalla regione, già fragile per via delle sanzioni internazionali.
Conseguenze economiche globali
Il contesto economico è ulteriormente complicato dalla politica commerciale del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha storicamente esercitato pressioni per mantenere i prezzi del petrolio bassi attraverso strategie di dazi e tariffe. Tuttavia, la situazione attuale sembra aver superato il suo controllo, portando a un passivo significativo rispetto ai prezzi di inizio anno, con una diminuzione del valore del greggio attorno al 15%.
Le implicazioni di questi aumenti di prezzo non si limitano al settore energetico. Un petrolio più costoso influisce direttamente sul costo dei beni e servizi, aumentando l’inflazione in tutto il mondo. Le famiglie, già provate dalle conseguenze economiche della pandemia, potrebbero avvertire un ulteriore colpo al loro potere d’acquisto.
In questo contesto, gli esperti avvertono che il mercato del petrolio continuerà a essere volatile. Le decisioni politiche in corso in Ucraina e Russia, insieme alle risposte da parte dell’OPEC e dei principali consumatori di energia, saranno determinanti per il futuro andamento dei prezzi del petrolio.
Cresce il valore dell’oro
Oltre al petrolio, anche l’oro ha visto il proprio valore aumentare. In questo caso a influenzare i prezzi sono stati soprattutto i nuovi dazi su acciaio e alluminio, oltre alla scelta di Donald Trump di accusare la Cina di aver violato gli accordi di Ginevra. Sui mercati internazionali il metallo con consegna immediata sale dell’1,2% a 3328 dollari l’oncia.






