Il mercato del lavoro italiano mostra segnali di crescita ma è accompagnato da un diffuso malessere tra i lavoratori, come emerge dal Rapporto Coop 2025 e dai dati Istat aggiornati al secondo trimestre 2025.
Crescita dell’occupazione e dinamiche generazionali
Nel primo trimestre 2025, si registrano 840mila occupati in più rispetto al 2019, con un aumento trainato soprattutto dalla fascia d’età 45-64 anni e una crescita significativa tra i senior, inclusi numerosi pensionati che scelgono di rimanere attivi nel mondo del lavoro. Gli under 35 mostrano un andamento positivo, delineando la figura emergente del poliworker, ovvero giovani che svolgono più attività lavorative contemporaneamente. Tuttavia, la fascia 35-44 anni registra un calo occupazionale. L’occupazione cresce prevalentemente nei settori delle costruzioni, dei servizi e della ristorazione, mentre aumenta la quota di dipendenti con titolo di studio medio-alto.
I dati Istat del secondo trimestre 2025 confermano una sostanziale stabilità degli occupati rispetto al trimestre precedente, con un incremento di 226mila unità su base annua (+0,9%). Crescono i lavoratori autonomi (+3,0%) e i dipendenti a tempo indeterminato (+1,9%), mentre diminuiscono quelli a termine (-7,7%). Il tasso di disoccupazione si mantiene stabile al 6,3%, con una lieve crescita dei disoccupati (+0,8% su base trimestrale) e una diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,1%).
Il malessere diffuso e le richieste dei lavoratori
Nonostante l’aumento degli occupati, il benessere percepito tra i lavoratori resta basso: il Rapporto Coop evidenzia che il 96% dei lavoratori vorrebbe modificare almeno un aspetto della propria attività, con le principali richieste rivolte a stipendi più alti, maggiore flessibilità e migliore equilibrio tra vita privata e lavoro. Solo il 23% considera il lavoro una fonte di piena realizzazione personale, mentre il 15% degli intervistati (con un picco del 15% tra le donne) pensa di cambiare occupazione entro i prossimi 18 mesi o addirittura di abbandonare il lavoro.
L’insoddisfazione riguarda anche le prospettive di carriera, le condizioni contrattuali e l’ambiente lavorativo. Il quadro restituisce un mercato in espansione ma segnato da profonde insicurezze e da una richiesta crescente di un rinnovato equilibrio tra lavoro e qualità della vita.
Il contesto socioeconomico e le prospettive per il 2025
La percezione degli italiani è influenzata da un clima di incertezza dovuto a tensioni geopolitiche, rallentamento economico europeo e crisi ambientale. Secondo il Rapporto Coop, il 40% degli italiani definisce il 2025 con il termine “preoccupazione”, mentre il 25% parla di “insicurezza”. Nonostante ciò, il 52% mantiene aspettative positive per l’anno in corso.
Le intenzioni di spesa mostrano una crescita solo nelle voci obbligate come bollette e salute, mentre si registra un calo nei consumi discrezionali come ristorazione e viaggi. Gli italiani puntano su una maggiore cura personale, dedicandosi a sport, natura, lettura e cucina casalinga, privilegiando una dieta salutare e tradizionale.
In questo scenario complesso, la ricerca Coop sottolinea come il desiderio di stabilità familiare e benessere personale prevalga, mentre permangono sfide significative sul fronte del lavoro e delle condizioni economiche.






