Roma, 20 agosto 2025 – La presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, intervenuta a Ginevra in occasione dell’International Business Council del Forum economico mondiale, ha dichiarato che l’economia dell’area euro mostra segnali evidenti di rallentamento, un fenomeno strettamente connesso all’impatto dei nuovi dazi e misure tariffarie introdotti dagli Stati Uniti.
L’impatto dei dazi statunitensi sulla crescita europea
Secondo Lagarde, nel primo trimestre del 2025 l’area euro aveva dimostrato una crescita resiliente dello 0,6%, favorita da un’accelerazione delle esportazioni in vista dell’entrata in vigore dei dazi statunitensi, e sostenuta da consumi, investimenti e un mercato del lavoro solido. Tuttavia, con l’adozione di aliquote tariffarie medie effettive fra il 12% e il 16% sulle importazioni americane di prodotti europei, il trend si sta invertendo. Sebbene queste tariffe siano superiori alle stime preliminari della BCE di giugno, restano comunque inferiori allo scenario più grave di dazi sopra il 20% ipotizzato in precedenza.
Lagarde ha sottolineato che l’anticipazione delle esportazioni verso gli Usa a causa dei dazi ora si sta attenuando, e che l’effetto negativo dei dazi sarà inserito nelle nuove proiezioni economiche di settembre, che guideranno le decisioni della Banca centrale nei prossimi mesi.
Incertezze e prospettive per il commercio europeo
Nonostante l’accordo commerciale con Washington abbia definito un livello tariffario medio più moderato rispetto alle previsioni peggiori, permangono incertezze significative su settori chiave come farmaceutica e semiconduttori, per i quali non c’è ancora chiarezza sui dazi applicabili.
La presidente della BCE ha inoltre ribadito l’importanza strategica per l’Europa di rafforzare i propri legami commerciali con altre giurisdizioni nel mondo, sfruttando la forza di una economia orientata all’export per diversificare i partner commerciali e mitigare i rischi legati alle tensioni commerciali con gli Usa.
In questo scenario complesso, la BCE continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione delle dinamiche commerciali e macroeconomiche per sostenere la stabilità finanziaria e la crescita dell’area euro.






